Agira. Cda opera pia “Mariano Scriffignano Siscaro”
Agira - 17/05/2011
Agira. Il sindaco Gaetano Giunta con la determina sindacale ha deciso di sostituire uno dei componenti di sua nomina all’interno del Cda dell’opera pia “Mariano Scriffignano Siscaro” . Al posto del funzionario Siae Umberto Galtieri entra nel consiglio di amministrazione il 44enne Giuseppe Calì. Gli altri tre componenti designati dal sindaco lo scorso 8 settembre ovvero il 57enne Gaetano Sgroi, il 31enne Michele Palmisano e il 68enne Nunzio Provitina mantengono invece le loro funzioni.
La decisione del primo cittadino, che nel documento non viene motivata, è arrivata a seguito di due incontri durante i quali i quattro componenti di nomina politica e i due parroci che compongono il Cda in attesa della nomina di padre Pietro Scardilli (nella foto), che sostituirà il compianto padre Silvestro Nasca, non sono riusciti a trovare un accordo sul nome del presidente dell’ente. Nelle righe finali della determina il primo cittadino afferma che i 4 componenti (Calì e i tre confermati ndr.): “sono stati ritenuti in possesso dei requisiti di competenza, professionalità e moralità necessari all’incarico da ricoprire”.
Entro pochi giorni per loro dovrebbe arrivare la nomina da parte dell’assessorato regionale competente ma è atteso anche l’ok all’ingresso nel Cda di don Pietro Scardilli che completerà così il quadro dei tre sacerdoti previsti per statuto aggiungendosi a padre Silvio Rotondo (parroco dell’Abbazia) e a padre Roberto Zito (parroco dell’unità pastorale S. Margherita – SS. Salvatore). A quel punto il consiglio si riunirà nuovamente per l’elezione del presidente e questa volta viste le posizioni che si erano delineate negli incontri precedenti e la consistenza numerica delle parti in causa dovrebbe arrivare la tanto attesa “fumata bianca”. Dal documento emerge un altro dato importante: secondo il sindaco non sussistono i requisiti per trasformare l’opera pia in fondazione di diritto privato. Un parere contestato dai 3 sacerdoti che hanno interessato anche il vescovo della diocesi di Nicosia monsignor Salvatore Muratore. L’obbiettivo è quello di far rispettare la volontà della compianta Maria Scriffignano, la quale nel suo testamento previde una composizione del Cda a forti tinte clericali: tre parroci, il sindaco e il pretore. Una volontà che finora non è stata rispettata dalla classe politica locale. L’opera pia “Scriffignano” ha un patrimonio di diversi milioni di euro.
Luca Capuano