Studio della Cgil: tre mila immigrati in provincia
* Enti-Associazioni-Sindacati - 17/05/2011
Sono quasi tremila gli immigrati in provincia di Enna. Il dato è emerso da uno studio eseguito dal coordinamento immigrati della Cgil guidato da Giovanni Rabiolo. I dati, aggiornati a dicembre 2010, sono stati realizzati facendo riferimento all’Istat, alla questura, all’anagrafe dei comuni e agli istituti assicurativi e previdenziali. È emerso che il totale di immigrati nella provincia di Enna sono 2565, di cui 1680 provenienti dall’Europa e 885 extra comunitari presenti regolarmente. A questi vanno aggiunti i nuovi ingressi con il flusso autorizzato di cui 46 da chi proviene da Paesi che hanno una convenzione con l’Italia, 15 dagli altri Paesi, più altre due unità stagionali e 75 unità tra colf e badanti, numeri che portano il conteggio finale di immigrati regolari a 2703 persone. I minori presenti sono 400 circa e di questi il 50% sono nati in Italia, ma non sono considerati italiani, ma frequentano scuole italiane. Su una popolazione provinciale di 174 mila persone, gli immigrati rappresentano l’1,55%.
Analizzando i particolari delle presenze per comune si evince che ad Enna gli immigrati sono 636 di cui 298 comunitari e 338 extracomunitari; 582 a Piazza Armerina (127 extracomunitari, 455 comunitari); 167 a Nicosia (46 extracom., 121 comunitari); 122 Leonforte (36-86); 120 Regalbuto (33- 87); 119 Catenanuova (52-67); 112 Barrafranca (35-77); 103 Calascibetta (11 extracomunitari, 92 comunitari); Valguarnera 80 (44-36); 71 Agira (21-50); 69 Troina (30-39); 65 Assoro (24-41); 66 Centuripe (21-45); 60 Aidone (12-48); 48 Pietraperzia (13-35); 37 Nissoria (8-29); 36 Villarosa (11-25); 27 Cerami (9-18); 25 Gagliano (8-17); 20 Sperlinga (6 extracomunitari, 14 comunitari).
“Il Coordinamento – afferma Giovanni Rabiolo – è impegnato a sostenere il progetto della Cgil di dotare l’Italia di una nuova legge che attribuisca la cittadinanza italiana non sul diritto di sangue, ma sul diritto di terra al fine di evitare la persecutoria incoerenza solo italiana secondo cui il giovane studente può ricevere protezione finchè è minore” ha detto Rabiolo ricordando che “sono 600 gli immigrati dichiarati all’Inps o all’Inail”. Rita Magnano, segretario generale della Cgil ennese, ha aggiunto che “è molto il lavoro in nero e l’avasione contributiva che sono indice di sfruttamento e di mancato rispetto delle leggi”.