Mafia: operazione ‘Iblis’ dei Ros, 50 arresti tra esponenti Cosa Nostra, coinvolto anche imprenditore di Regalbuto
Enna-Cronaca - 03/11/2010
Cinquanta esponenti di Cosa nostra etnea, appartenenti alle famiglie di Catania, Caltagirone e Ramacca, arrestati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catania, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia per associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, omicidio, distruzione di cadavere, estorsione, intestazione fittizia di beni e altri delitti, tutti aggravati dalle finalita’ mafiose. Questo l’esito dell’operazione ”Iblis” messa a punto dai Carabinieri Ros e del Comando provinciale di Catania che ha portato, per altro, a un provvedimento di sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 400 milioni di euro che colpisce gran parte degli indagati, dei loro familiari e di prestanome. Si tratta di 104 imprese, oltre 100 fabbricati, tra abitazioni, ville e capannoni industriali, piu’ di 400 appezzamenti di terreno, 137 auto e motoveicoli e mezzi da lavoro e 79 conti bancari e postali.
La misura abbraccia l’ingente patrimonio immboliare, finanziario ed imprenditoriale illecitamente accumulato negli anni dall’associazione mafiosa non solo nelle province siciliane di Catania, Palermo, Messina, Siracusa e persino nella realizzazione di un parco divertimenti tematico: quello, mai nato, di Regalbuto, in provincia di Enna, ma anche a Roma e nelle province di Pisa, Ravenna e Pordenone.
Tra gli arresti frutto dell’operazione ”Iblis” portata a termine dai Carabinieri Ros e del Comando provinciale di Catania compaiono anche politici regionali e imprenditori siciliani. Si tratta di Fausto Fagone, gia’ sindaco di Palagonia e deputato dell’assemblea regionale siciliana, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa; Antonino Sangiorgi, consigliere provinciale di Catania; Francesco Ilardi e Giuseppe Tomasello, consiglieri comunali di Ramacca, e Giovanni Barbagallo, geologo incaricato presso diversi enti locali della zona: tutti raggiunti dal provvedimento cautelare.
In particolare, si legge in una nota dei militari, e’ stata confermata la capacita’ di penetrazione di Cosa nostra etnea nella Pubblica Amministrazione, nonche’ l’esistenza di un consolidato sistema di condizionamento degli appalti pubblici e di reperimento di finanziamenti regionali.
Il procuratore di Catania, Vincenzo D’Agata, ha precisato che ”non e’ stata un’indagine mirata esclusivamente o prevalentemente alla politica o verso qualche politico in particolare” e che ”ogni riferimento riguardante il presidente Lombardo e risultante dalle indagini e’ stato oggetto di attenta valutazione, specie con riguardo alla sua valenza sul piano probatorio ed alla sua capacita’ di resistenza alle critiche difensive, non ritenendone, allo stato, la idoneita’ per adottare alcuna iniziativa processuale nei suoi confronti”.
(ASCA)
L’elenco degli arrestati
Vincenzo Aiello, Alfio Aiello, Salvatore Alma, Francesco Arcidiacono, Giuseppe Arena, Giovanni Barbagallo, Antonio Bergamo, Giovanni Buscemi, Giovanni Calcaterra, Bernardo Cammarata, Rocco Caniglia, Angelo Carbonaro, Salvatore Conti, Franco Costanzo, Salvatore Di Bennardo, Rosario Di Dio, Giovanni D’Urso, Giuseppe Ercolano, Mario Ercolano, Fausto Fagone, Alfonso Fiammetta, Natale Filloramo, Carmelo Finocchiaro, Pietro Guglielmino, Francesco Ilardi, Mariano Incarbone, Francesco La Rocca, Graziano Lo Votrico, FrancescoMarsiglione, Girolamo Marsiglione, Michele Marsiglione, Santo Massimino, Sandro Monaco, Felice Naselli, Massimo Oliva, Pasquale Oliva, Liborio Oieni, Francesco Pesce, Giacomo Polizzi, Rosario Ragusa, Sebastiano Rampulla, Vito Roccella, Antonino Sangiorgi, Agatino Santagati, Vincenzo Santapaola, Mario Scinardo, Tommaso Somma, Antonino Sorbera, Giuseppe Tomasello, Agatino Verdone.