Il 25 Aprile a Nicosia, tra letture, riflessioni e spaghettata

Per iniziativa degli iscritti all’ANPI di Leonforte, Nicosia e Troina, si festeggerà l’80° anniversario
della Liberazione dal nazifascismo in piazza Garibaldi, venerdì mattina 25 aprile, con inizio alle ore 11.00.
Aderiscono all’iniziativa: i comuni di Nicosia, Troina, Leonforte, Calascibetta, Capizzi e Assoro.
Parteciperanno alla manifestazione diverse associazioni: Federazione Italina Associazioni Partigiane (FIAP),
Associazione Nazionale Partigiani Cristiani (ANPC), Alleanza Verdi Sinistra, M5S, PD, Socialismo XXI, La
trincea dei diritti, Cuochi ennesi, Filodrammatica Girasole, UilCom, Cgil, Unicobas-Cib, Area Interna di
Troina, Confesercenti, Confcommercio e Associazione Santa Cecilia.

Letture e spaghettata

Dopo il saluto di benvenuto degli organizzatori, verranno letti Antonio Gramsci da Stefano Vespo, Sandro Pertini da Francesco Occhipinti, e Pietro Calamandrei da Elisa Di Dio. Subito dopo si svolgerà il dibattito fino alle 12.30. Concluderanno il dibattito: Antonio Malaguarnera (segretario provinciale Cgil), Fabio Venezia (deputato regionale) e Salavo Ugliarolo (Segretario nazionale Uil Com). Alle 13.30 spaghettata antifascista dei Fratelli Cervi organizzata dall’Associazione Cuochi Ennesi.

La banda

Durante la manifestazione, è prevista l’esibizione della banda musicale San Felice diretta dal maestro Giuseppe Tamburello e delle majorettes. Sulla Resistenza, negli anni passati, c’è stato una serio dibattito tra gli storici di professione, che ha coinvolto anche molti dei protagonisti di quel movimento di diverso orientamento politico. Circostanza, questa, che ci dice cosa realmente sia stata la Resistenza. Tra i partigiani non c’erano soltanto comunisti, azionisti e socialisti. Ci furono anche partigiani di
destra e di centro: liberali, repubblicani, cattolici e persino monarchici. Come mise bene in evidenza Carlo
Pavone, partigiano e storico, la Resistenza Italiana fu, nello stesso tempo, una triplice guerra: di liberazione nazionale, civile e di classe.

A distanza di 80 anni da quegli eventi, se pensiamo a quello che teorizzavano e praticarono i nazifascisti (razzismo, genocidi, guerre di aggressione e di rapina a danno dei paesi più deboli ed altre nefandezze), vale anche la definizione della Resistenza Italiana come una guerra della civiltà contro la barbarie nazifascista.

Foto tratta dal profilo Facebook di Anpi