Il Trittico di Leonforte venduto all’asta, Livolsi, “sono amareggiato”

“Sono amareggiato, rammaricato perché non si è pensato di intervenire prima. Io ho saputo dell’asta una ventina di giorni fa e anche dal ministero della Cultura mi hanno detto che se l’avessero saputo prima sarebbero potuti intervenire in tempo”.

Il Trittico di Leonforte all’asta

Così all’AGI il sindaco di Leonforte, Piero Livolsi, che ha partecipato all’asta in cui è stato battuto per 700.000 franchi svizzeri il Trittico di Leonforte, attribuito al Beato Angelico. Peraltro, il primo cittadino ha viaggiato tra Como e la Svizzera per cercare di aggiudicarsi l’opera e, al contempo, convincere lo Stato italiano a bloccare l’asta.

“Spero adesso che sia il Ministero che la Regione Siciliana si mettano in moto per far rientrare questo bene in Italia, poiché è dimostrato che si tratta di un’opera di grande valore. Il Ministero si era attivato e qualcosa ha fatto, ma l’interpellanza del parlamentare Fabio Venezia al governo regionale siciliano è stata a ottobre. Cosa ha fatto da allora l’assessorato regionale ai Beni culturali?”

Mic, “bloccare il bene”

Il Mic, come riporta l’AGI, attiverà tutte le procedure per bloccare il bene, inclusi i carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio: l’attestato di circolazione dell’opera è diretto solo verso l’Italia, e di conseguenza il bene resterebbe fermo in Svizzera. Sul destino del quadro pende anche il ricorso del figlio del collezionista romano che cedette il bene a un gallerista in Svizzera affinché questo lo promuovesse e valorizzasse, cosa che non sarebbe mai avvenuta.