Tariffa idrica, i sindaci escano allo scoperto

Il fatto che il gestore del servizio idrico “AcquaEnna” abbia deciso di incontrare i legali del Comitato “SenzAcquaEnna” dimostra ciò che abbiamo scritto tempo addietro circa il valore politico della “class action”, strumento idoneo a ripristinare un rapporto tra utenti e gestore del servizio totalmente sbilanciato a favore del secondo. Poco importa se da tale incontro non sortirà alcun utile risultato per l’utenza, dovendosi qui evidenziare che, finalmente, e grazie all’iniziativa del Comitato “SenzAcquaEnna”, il monopolista privato “AcquaEnna” ha alzato la cornetta telefonica per sentire, in via stragiudiziale, le
ragioni degli utenti. Del resto c’è pure da dire che il Codice del Consumo prevede il tentativo obbligatorio di conciliazione nelle materie di competenza dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico.

La Carta dei servizi

A questo punto si entrerà nel merito della controversia e si cercherà di capire perché è stata del tutto stralciata la “Carta dei Servizi”, l’unico strumento che l’utente ha per misurare il livello delle prestazioni che riceve in forza del contratto d’utenza che ha sottoscritto col gestore. I reclami sono stati puntualmente ignorati come ignorate sono state le richieste degli indennizzi previsti dalla “Carta dei Servizi” per i numerosi casi che si sono registrati durante la carenza idrica.

La tariffa idrica

La tariffa idrica ha rappresentato un argomento intoccabile anche per l’organo di controllo rappresentato dall’Assemblea Territoriale Idrica le cui riunioni vedono una scarsa partecipazione dei Sindaci. Eppure i nodi stanno arrivando al pettine e non riguardano solo la gestione passata del rapporto tra utenti e gestore ma anche quella futura, alla luce della diffida che l’ATI ha ricevuto dall’Autorità di vigilanza ARERA circa la necessità di aggiornare il piano tariffario per il periodo regolatorio 2024/2029. Non conosciamo la proposta che AcquaEnna ha formalizzato all’ATI lo scorso 13 febbrio 2025 su tale piano tariffario, sappiamo però che è arrivato il momento di fare uscire allo scoperto i Sindaci dell’ATI, chiamati ad adottare, senza alcuna “tecnica dell’annacamento”, le relative determinazioni entro i termini imposti dall’ARERA.