Medici specialisti convenzionati: confermata l’agitazione

Dichiarano il presidente Salvatore Calvaruso e i consiglieri Salvatore Gibiino e Domenico Garbo: “Ci chiediamo se gli assessori alla Salute ed al Bilancio abbiano individuato e predisposto le soluzioni più efficaci e rapide per superare la crisi esplosa”

Viene confermato dal Cimest (Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica di Territorio), maggiormente rappresentativo delle strutture della specialistica accreditata territoriale, lo stato di crisi e di agitazione anche dopo il pronunciamento del TAR Lazio.

Dichiarano il presidente Salvatore Calvaruso e i consiglieri Salvatore Gibiino e Domenico Garbo: “Con il rinvio al giudizio di merito deciso da parte della Giustizia Amministrativa, permanendo lo stato di crisi, è divenuto indifferibile ed indispensabile che venga attuato quanto era stato chiesto dal Presidente Schifani agli assessori alla Salute e all’Economia, e cioè ‘di verificare la praticabilità della norma inserita nell’ultima legge di stabilità nazionale che consente alle Regioni di superare i vincoli imposti dal Piano di rientro in materia tariffaria’. Questo passaggio si rivela cruciale, da un lato, per salvaguardare l‘appropriatezza delle cure e l’equità nell’accesso alle stesse per tutti i cittadini, dall’altro per offrire un supporto alle strutture sanitarie convenzionate, che svolgono un ruolo essenziale nel garantire servizi agli utenti”.

“Ci chiediamo – continuano Calvaruso, Garbo e Gibiino – se gli assessori alla Salute ed al Bilancio abbiano individuato e predisposto le soluzioni più efficaci e rapide per superare la crisi esplosa con l’introduzione del nuovo nomenclatore tariffario e sollecitiamo la convocazione preannunciata durante la riunione del 21 gennaio svoltasi presso i locali dell’Assessorato alla Salute, che deve illustrare le soluzioni più efficaci e rapide predisposte dagli Staff.”

Le strutture della specialistica accreditata territoriale erogano prestazioni sanitarie che concorrono al soddisfacimento della domanda di salute che deve essere garantita in maniera egualitaria e universale dal SSN in quanto rientrante nei Livelli Essenziali di Assistenza. A tal proposito è indispensabile precisare che le prestazioni LEA riguardano tutte le Branche dalla patologia clinica, alle varie specialità della branca a visita specialistica come Neurologia, Fisiatria, cardiologia, ortopedia, chirurgia generale, oculistica, dermatologia, neurochirurgia, endocrinologia, oncologia, urologia, nefrologia, la radiologia, e l’odontoiatria tanto per citarne alcune.

Il Presidente Calvaruso ritiene utile precisare che: “Secondo quanto previsto nell’allegato 2b del D.P.C.M. del 29 novembre 2001 sulla definizione dei livelli essenziali di assistenza (LEA), la Regione Siciliana ha ritenuto utile individuare un nuovo approccio più consono agli attuali orientamenti scientifici per definire l’appropriatezza degli interventi riabilitativi ambulatoriali, introducendo il sistema a progetto riabilitativo e la presa in carico del paziente individuando nove percorsi riabilitativi finalizzati al raggiungimento di obiettivi riabilitativi definibili come miglioramento della funzione e delle attività di vita quotidiana attraverso il miglioramento delle capacità e delle performance. Superando de facto il sistema a prestazione del nomenclatore tariffario, stabilendo una tariffa omnicomprensiva che comprende l’opera professionale del medico Fisiatra e del fisioterapista. Tariffe mai aggiornate all’indice inflazionistico e all’indice Istat, ormai ferme da ben 23 anni e quindi ormai non più remunerabili per le prestazioni che eroghiamo. Altro problema, non meno importante. è quello che i PR riabilitativi non. sono presenti nei Cup quindi non compaiono nelle liste d’attesa, questo significa le liste d’attesa per la riabilitazione vengono abbattute dalle strutture gratuitamente con l’extra budget erogato che per norma di legge non verrà pagato. Tutto ciò ormai e. diventato insostenibile. L’ introduzione del nuovo Nomenclatore Tariffario Nazionale carente ed inadeguato con macroscopici tagli costringerebbe alla chiusura le nostre strutture”.

Aggiunge il Presidente Calvaruso: “Molte regioni (Lombardia, Toscana, Emilia, Veneto…) hanno implementato le tariffe per sopperire ai tagli operati da Schillaci e dal suo nomenclatore. Preme precisare che la scomparsa delle nostre strutture di fatto provocherebbe un vulnus del diritto alla salute garantito dall’art.32 della Costituzione perché non sarebbe più realmente esigibile. Le cure sanitarie non devono essere un lusso, oramai quasi nessuna priorità impostata viene rispettata creando certamente l’allungamento inesorabile delle liste d’attesa con notevoli ritardi nell’erogazione delle visite e conseguentemente le diagnosi e le terapie. Il malato è costretto o a pagarsi le prestazioni o si rivolge ai dipartimenti d’Urgenza intasando i pronto soccorso.

Per tutto questo, il Cimest, associazione rappresentativa della componente di diritto privato della specialistica accreditata territoriale esterna, chiede:

· un incontro urgente con Il Presidente della Regione Sicilia;

· un incontro urgente con l’Assessore alla Salute;

· un incontro urgente con l’Assessore al Bilancio;

· audizione urgente alle Commissioni Bilancio e Salute in sessione riunita per modificare il nuovo Nomenclatore Tariffario ai sensi dell’art.1 comma 322 della legge finanziaria nazionale;

· l’apertura di un tavolo di crisi.

Pertanto si ribadisce il perdurare dello stato di agitazione, dello stato di crisi e l’impossibilità per le strutture di erogare quelle prestazioni che non sono economicamente sostenibili rispetto ai costi reali.