“Diffamò Sgarbi”, Tribunale di Enna scagiona imputato
Enna-Cronaca - 23/12/2024
Il giudice del Tribunale di Enna ha emesso sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Carlo Baretta, finito sotto processo perché accusato di diffamazione nei confronti del noto critico d’arte, Vittorio Sgarbi.
La competenza di Enna
La competenza del Tribunale ennese trae la sua origine dalla circostanza che, nel periodo in cui l’esponente politico, presentò la sua denuncia, nel 2017, risiedeva a Calascibetta. Il procedimento nei confronti dell’imputato, difeso dall’avvocato Carmelo Mirisciotti, fa seguito alla sua partecipazione telefonica alla trasmissione radiofonica La Zanzara, condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo.
Le parole dell’imputato a La Zanzara
In quell’occasione, l’imputato, originario di Latina, a proposito di Sgarbi si espresse in questo modo: ” Sgarbi dovrebbe un attimo contenere, perchè lui viste le sue frequentazioni ha sniffato scie chimiche peggiori…diciamo se non sniffate chimiche, sniffate mafiose per lo meno viste le sue frequentazioni…difende a spada tratta Berlusconi, uno che due giorni fa è finito di nuovo agli onori delle cronache perchè un boss detenuto al 41 bis dice che p stato il mandante politico delle stragi”.
L’udienza e la messa alla prova
Nel corso dell’udienza del 6 novembre del 2019 Sgarbi si costituì parte civile nel giudizio, contestualmente venne sentito l’imputato, che fece delle dichiarazioni spontanee, al termine delle quali il suo difensore chiese la sospensione del processo per la messa alla prova al termine della quale il giudice del Tribunale di Enna, Cristina Russo, ha emesso sentenza di non luogo a procedere.
La difesa
Il difensore dell’imputato ha espresso “ampia soddisfazione sia perchè il Tribunale con particolare scrupolo e attenzione ha valutato i fatti, accogliendo comunque il programma di Map elaborato dal Servizio Sociale dell’UEPE di Latina, città competente in quanto l’imputato vive in provincia di Latina, sia per il buon esito della MAP, che ha messo la parola fine ad una vicenda processuale che era sorta nel 2017 e che ha restituito la giusta serenità al giovane imputato”