Ecco Barpie, un mega impianto eolico nell’Ennese
Barrafranca - 20/12/2024
Il territorio della provincia di Enna, il cui suolo agricolo è stato preso di mira da centinaia di impianti per la produzione di energia rinnovabile (fotovoltaici, agrovoltaici ed eolici) e di cui si aspetta ancora di conoscere dalla competenti Autorità la percentuale del fabbisogno raggiunto, si prepara a ricevere il colpo finale.
Il mega impianto
Sul Portale delle Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali VAS-VIA-AIA del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, la cui documentazione è disponibile per la pubblica consultazione, si evince l’avvenuta presentazione al Ministero della transizione ecologica del progetto di un impianto eolico, di potenza pari a 144MWp totali, in agro dei Comuni di Barrafranca e Pietraperzia con relative opere di
connessione nel Comune di Pietraperzia. Nulla di strano se non fosse che tale progetto, denominato “BARPIE”, prevede la realizzazione di n° 32 aerogeneratori ciascuno dei quali avrà un’altezza massima di
201 metri tra mozzo e singola pala. Stiamo quindi parlando di un progetto che non è solo faraonico per dimensioni ma anche per i costi, stimati in più di 200 milioni di euro.
La politica energetica
A questo punto una riflessione è necessaria se solo si evidenzia che la comparazione degli interessi pubblici in gioco (necessità di raggiungere gli obiettivi, anche di matrice eurounitaria, di decarbonizzazione che l’Italia si è posta con la strategia energetica nazionale per un verso e la tutela culturale ed identitaria del paesaggio agrario in un territorio già oggetto di notevoli concentrazioni di impianti da fonte di energia rinnovabile per altro verso), non può non essere condizionata dall’eventuale
raggiungimento degli obiettivi regionali di burden sharing, cioè la ripartizione regionale della quota minima di incremento dell’energia prodotta con fonti rinnovabili, in vista degli obiettivi europei prefissati.
Le quote provinciali
In tale contesto andrebbe fatta anche una riflessione su una ripartizione di tali obiettivi per quote provinciali. Questo impedirebbe di saturare territori come quello della provincia di Enna che, a fronte di una quota regionale di fabbisogno energetico magari non ancora non raggiunta, ha abbondantemente fornito, in percentuale, il proprio contributo. Ci auguriamo che il “via libera” al grande progetto “BARPIE”, che sembra avere cambiato la consonante alla piccola “BARBIE”, sia subordinato ad una ricognizione delle singole quote di fabbisogno energetico raggiunte su base provinciale.