Appalti sospetti nei Comuni, l’Antiracket, “troppe anomalie”

“Troppe anomalie e troppe procedure d’urgenza sospette. Occorre un intervento che ferme le corruttele”. Lo afferma Gaetano Debole, presidente dell’associazione antiracket di Leonforte e da anni guida un movimento di imprenditori che ha deciso di porre un argine contro le organizzazioni mafiose e gli amministratori pubblici corrotti L’attività che ora è sotto osservazione è quella delle procedure d’urgenza e negoziate per l’aggiudicazione degli appalti pubblici.

La denuncia

“Tutte le procedure che negano – dice Debole – la concorrenza si prestano ad essere usate da chi vuole trarre benefici non dovuti. Negli ultimi mesi un fenomeno già presente dal post covid ha trovato nuova linfa. Mi riferisco all’uso fuori controllo delle procedure negoziate e degli affidamenti d’urgenza. Abbiamo raccolto decine di verbali di gara e i casi degni di attenzione sono moltissimi”

I casi

Il presidente dell’Antiracket di Leonforte ritiene che la casistica è ampia. ” Si va da gare aggiudicate con ribassi minimi – dice Debole – a fronte di dati statistici molto più alti. Frequente è anche che imprese di alcuni comuni, guarda caso legati ad uno o più funzionari dell’ente che fa la gara d’appalto, siano invitate più volte insieme ad altre imprese dello stesso comune, procedure d’urgenza che l’urgenza l’avevano rilevata mesi prima”

Gare ad invito, sono il 93%

Dai dati forniti dall’associazione, sulla scorta di quanto sostenuto dall’Ance, l’associazione dei costruttori edili, “il 93% delle gare sono fatte ad invito e le imprese sono invitate senza un metodo obiettivo e trasparente e questo rende tutto più preoccupante. E’ arrivato il momento che gli enti preposti alla verifica ed al controllo passino al vaglio queste procedure auspicando che dalla verifica nasca la voglia di cambiare registro e liberare il mercato degli appalti da chi lo sta inquinando.”