Immacolata, la festa in Cattedrale e la magia dell’albero artistico

di Alessio Aira, parroco della cattedrale di Piazza Armerina

Con il mese di dicembre e il Natale alle porte torna l’appuntamento con la Festa dell’Immacolata Concezione, patrona di Sicilia. La devozione alla Vergine Maria è un pilastro fondamentale della fede della nostra gente che vede nella Madre di Gesù un segno sicuro dell’amore di Dio. Da decenni per la Città di Piazza Armerina i festeggiamenti dell’Immacolata si svolgono in Cattedrale. Dal 29 novembre al 7 dicembre la novena è contraddistinta dal tradizionale canto dello Stellario, testo proveniente da ambienti francescani che richiama i dodici privilegi di Maria, rimando al simbolo mariano delle dodici stelle che ha ispirato nel 1955 la bandiera dell’Unione Europea. 

La città protagonista

Nella novena sono protagonisti anche gruppi e realtà della Città gli animatori pastorali delle Chiese rettoriali della Cattedrale, le religiose della Comunità Maranathà, gli scouts. La novena è stata arricchita quest’anno da un concerto che avuto luogo il 6 dicembre offerto dalla Corale della Chiesa Madre di Riesi. L’8 dicembre le celebrazioni culminano con la processione della preziosa statua lignea policroma del Settecento e il Pontificale del Vescovo con l’inaugurazione del presepe e dell’albero di Natale. 

Le novità

Due significative novità arricchiscono quest’anno la giornata dell’8 dicembre. Dopo trent’anni torna ad essere illuminata la parte interna del tamburo della cupola grazie alla sostituzione dei corpi illuminanti. Le operazioni sono state effettuate grazie alla collaborazione di acrobati esperti che le hanno eseguite con criterio e sicurezza. Un ringraziamento speciale per questa possibilità si deve a Alessio D’Alù, Morgan Bruth, Andrea Orto, Giuseppe Napoli e Valerio Grillo. La seconda novità: Un albero alto 38 m. Conto circa 1.000 fiocchi. 400 lampadine che accendono i riflettori sul maggior tempio della città e della diocesi di Piazza Armerina.

“Sotto la cupola più alta della Sicilia, l’accensione -dice Alessio Dalù, collaboratore principale della Cattedrale, promotore ed ideatore dell’albero – dell’albero in un centro storico ormai spopolato, considerato la nuova periferia, cerca di riportare il baricentro della città in questo luogo amato da molte persone e molto spesso dimenticato. I fiocchi sono di tre colori, i principali. Ne manca solo uno: l’azzurro, che simboleggia l’acqua, perché manca da troppo tempo in questa terra, fonte indispensabile per l’agricoltura e tutto ciò che ruota attorno all’acqua. Perché si sa che “Dove c’è acqua c’è vita”. Ma non dobbiamo dimenticare che l’azzurro é anche il colore della Madonna”.

Infatti, come tradizione, si é acceso nel giorno a lei dedicato. Questa terra che in questo periodo è stata denigrata da residenti e da qualche giornalista, é piena di valori. L’unica cosa che manca, oltre all’acqua, è saper valorizzare le forze umane di questo territorio e non sfruttarle, per costringerle a emigrare. Quest’albero, il secondo più alto d’Italia serve ad accendere i riflettori su questa città e su molte città come questa che vivono gli stessi problemi. Questo periodo gioioso per la nascita di Gesù, così detto Natale, possa togliere per alcuni giorni i pensieri tristi che ci affliggono. Viva Maria Ss. delle Vittorie. Via questa città e chi lavora per lei senza volere riconoscimenti in cambio. 

L’albero artistico

Si vuole ringraziare chi ha collaborato per la realizzazione di questo albero artistico, innanzitutto Alessio D’Alù che ne è stato il promotore e l’ideatore aiutato dalla famiglia, quindi Giulia, Alessandro, Andrea, Antonino, Carmelo, Dario, Emanuele, Giuseppe, Giovanni, Morgan, Pino, Umberto, Valerio, gli scouts della Cattedrale. Noi tutti abbiamo il piacere di donare ai piazzesi e alla Sicilia intera un simbolo natalizio uguale per tutti, senza distinzioni di nessun genere Mentre ci si prepara al Natale la Parrocchia ringrazia gli sponsor e tutti i devoti che si prendono a cuore il decoro e la manutenzione del tempio maggiore della Città e della Diocesi come pure tutti i volontari che si prodigano gratuitamente e indefessamente perché la Cattedrale di Piazza sia un luogo di preghiera, di pace e di comunione creativa.