Associazione Lama, Sabatino in visita nei campi profughi in Algeria
Comunicati Stampa - 05/12/2024
Missione conclusiva di monitoraggio del progetto per il Presidente
dell’Associazione Luciano Lama ODV Michele Sabatino che il prossimo 9
dicembre partirà alla volta dell’Algeria raggiungendo i campi profughi del
popolo Saharawi che si trovano nello stato nordafricano. Sabatino andrà ad
inaugurare le 5 serre idroponiche realizzate e che consentiranno a quelle
popolazioni di poter produrre ortaggi e verdure anche in un territorio molto
ostile da un punto di vista climatico. Per questa missione che durerà sino al
12 dicembre Sabatino sarà accompagnato dal Responsabile Tecnico del
Progetto Pasquale Musacchia. Il progetto denominato "Un orto nel deserto
da realizzare nei campi profughi Saharawi" è finanziato dalla Presidenza
del consiglio dei Ministri con la quota Irpef dell'otto per mille e si
concluderà il prossimo 15 dicembre.
Il progetto ha previsto la realizzazione di 5 serre in ferro zincato da
destinare alla coltivazione fuori suolo di vegetali e ortaggi da frutto
(peperoni, melanzane, pomodoro, zucchine, cetrioli, fagioli, fagiolini,
ecc.). Le strutture hanno una superficie di 150m² con un impianto di
coltivazione idroponico. L’impianto di coltivazione utilizzato è quello di
tipo NFT, Nutrient Film Tecnique, che prevede lo scorrimento, all’interno
di apposite canaline, di un sottile film di soluzione nutritiva destinata ad
alimentare l’apparato radicale delle piante.
Questo sistema di coltivazione è di tipo chiuso e permette il totale recupero
della soluzione nutritiva non utilizzata dalle piante che dopo essere stata
raccolta in una vasca di contenimento sarà successivamente immessa in
circolo nel successivo ciclo di irrigazione: permette di ridurre la quantità di
acqua e fertilizzanti necessari al ciclo di coltivazione, accorciare i tempi di
coltivazione, ridurre l’utilizzo di fitofarmaci, azzerare tutte le patologie
legate alla presenza di organismi terricoli nocive alle piante, aumentare la
resa in quanto la tempistica dei cicli di coltivazione si riduce. Il progetto ha
previsto inoltre la formazione del personale locale in “agricoltura
sostenibile: colture fuori suolo e idroponiche”.