La pace dopo la guerra dell’acqua è merito della pioggia ma durerà?
Troina - 03/12/2024
La pace, anche se qualcuno preferisce chiamarla tregua, dopo la guerra dell’acqua è stata sottoscritta ieri in Prefettura, ad Enna. Ma la mano dell’uomo, in questo caso, c’entra poco: tutto il merito dell’accordo che consentirà ai Comuni di Caltanissetta e San Cataldo di tornare a ricevere acqua dalla diga Ancipa, dopo l’occupazione dei 5 sindaci ribelli e del deputato regionale, Fabio Venezia, lo si deve alla pioggia che, caduta copiosa, ha riempito l’invaso.
L’intesa
L’intesa si regge sulla condizione che i Comuni nisseni riceveranno acqua “entro venerdì al massimo” come riferito dal Capo della Cabina di regia, Salvo Cocina ma il livello dell’acqua nell’invaso non dovrà mai scendere sotto i 400 mila metri cubi. Contestualmente, dovranno completarsi i lavori per il bypass dell’acquedotto di Blufi che convoglierà l’acqua dei nuovi pozzi di Butera e Mazzarino a Caltanissetta e San Cataldo.
Tutto deve andare per il verso giusto
Tutto deve essere sincronizzato ma, come spesso accade in tutti gli interventi, vedi quelli degli svincoli di Enna della A19 che avrebbero dovuto essere consegnati da un pezzo, l’intoppo è dietro l’angolo. Per questo si spera nel maltempo, perché se i lavori per legare Caltanissetta e San Cataldo ai nuovi pozzi non dovessero concludersi entro venerdì le due città avrebbero bisogno di acqua.
“Non ci saranno intoppi”
Secondo un’autorevole fonte, “non ci saranno intoppi”, il lavoro per il bypass sembrerebbe agevole, insomma il rischio di allungare i tempi sarebbero molto contenuti. Ma andarci con i piedi di piombo in questa fase è più che opportuno.
Speriamo che piova
Meglio affidarsi alla pioggia anche perché se continuasse a fare il suo lavoro le scorte dell’invaso permetterebbero non solo di prendere dell’altro tempo in caso di imprevisti ma soprattutto di allungare l’approvvigionamento idrico per i 5 Comuni che, come sanno tutti anche le pietre, non hanno fonti alternative.
La pianificazione è saltata
Uno scenario che dimostra ancora una volta quanto la pianificazione sulla gestione idrica sia abbondantemente superata da quello che la natura decide.
La nota dei sindaci ribelli
I 5 sindaci ribelli, in rappresentanza dei Comuni di Troina, Nicosia, Gagliano, Cerami e Sperlinga, al termine dell’incontro in prefettura che ha posto fine all’occupazione dell’impianto di potabilizzazione, hanno lanciato messaggi di distensione e di pace.
“In una logica di solidarietà territoriale, l’aumento dell’invaso Ancipa e i lavori in H24 di sistemazione e immissione in rete delle fonti alternative di approvvigionamento dei comuni del Nisseno, a cui sentiamo di esprimere profonda vicinanza e comunità di intenti, permetteranno di avere riaperta la conduttura di Ancipa bassa il tempo necessario per rendersi definitivamente autonomi.
“In questi giorni intensi e di grande sacrificio, ci teniamo a ringraziare il lavoro svolto dalle forze dell’ordine che hanno gestito momenti particolari con grande professionalità e disponibilità di ascolto e dialogo. Gli ultimi eventi sono l’esempio più nitido di come l’unione faccia la forza e che insieme ai nostri concittadini siamo riusciti a rappresentare con determinazione e coraggio gli interessi e i diritti delle nostre comunità”.