Minacce e maltrattamenti alla ex compagna, Tribunale lo proscioglie


P.D., un giovane ventisettenne accusato di maltrattamenti nei confronti della convivente S.C. è stato prosciolto dall’accusa di minaccia grave e violazione del divieto di avvicinamento alla persona offesa.

La tesi dell’accusa

Secondo la tesi accusatoria, l’uomo – sottoposto, dapprima, alla misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa e, successivamente, agli arresti domiciliari – era uscito di casa per andare dalla ex (in quel momento abitante a casa di parenti) e, una volta incontratala, l’aveva minacciata di morte.

La difesa

All’esito delle indagini, l’uomo veniva citato in giudizio per minaccia grave e violazione del divieto di avvicinamento alla vittima dei maltrattamenti ma la difesa, rappresentata dall’avvocato Andrea Di Salvo, “ha dimostrato con precisa produzione documentale che, alla data del fatto, l’uomo non era più sottoposto al divieto di avvicinamento ma agli arresti domiciliari, sicchè non aveva mai violato l’ordinanza cautelare che gli imponeva il suddetto divieto di avvicinamento” spiega la difesa.

Prosciolto

L’uomo è stato prosciolto anche dal reato di minaccia, in quanto mancava la querela ed il Tribunale di Enna ha accolto la tesi difensiva secondo cui la minaccia non era grave così come sostenuto dall’accusa ma rientrava “nell’ipotesi perseguibile a querela che non era mai stata sporta dalla persona offesa.”