I dati dell’economia, cala Pil agricolo, consumi contratti, soldi Pnrr congelati

I dati sullo stato dell’economia in Sicilia sono da allarme rosso, almeno dalle informazioni fornite dal parlamentare regionale del Pd, Fabio Venezia.

Agricoltura in crisi

A destare preoccupazione, soprattutto per il territorio ennese, è la salute dell’agricoltura. “Il comparto agricolo – ha detto il parlamentare regionale del Pd – è in profonda crisi, con un calo del PIL dello 0,7% nel 2024 e del 2,1% nel 2023 e con un calo drammatico del numero degli occupati (-14%). Anche il settore manifatturiero risente di una certa fragilità e la mancanza di una seria politica industriale mette a rischio la tenuta nel prossimo futuro del tessuto produttivo isolano”.

Congelate le risorse del Pnrr

Eppure ci sarebbe l’opportunità, grazie ai fondi del Pnrr, di imprimere un cambio di marcia all’economia ma le risorse giacciono ancora sui tavoli della burocrazia. “La spesa del PNRR va molto a rilento e i mancati pagamenti – dice Venezia – creano notevoli crisi di liquidità alle imprese: la Sicilia è soggetto attuatore di ben 1763 progetti per un importo complessivo di 2 miliardi e 150 milioni di euro. Mentre la scadenza della rendicontazione del PNRR è ormai alle porte, sono stati impegnati solo 727 milioni di euro (circa un terzo del totale) e si sono effettuati pagamenti soltanto per 99 milioni di euro”.

La contrazione dei consumi

Altro dato che testimonia una situazione economica non florida è la contrazione dei consumi da parte delle famiglie, il cui portafogli, evidentemente, è sempre più scarno di liquidità. “Il calo dei consumi è un segnale chiaro di allarme che mette in luce il progressivo logoramento del potere d’acquisto delle famiglie e l’impatto negativo dell’inflazione. In Sicilia, secondo i recenti dati della CGIL, ci sono ben 345 mila nuclei familiari con un ISEE inferiore ai 5 mila euro”.

“La Finanziaria è debole”

Per il deputato regionale del Pd, Fabio Venezia, il Governo regionale avrebbe l’opportunità di dare una scossa con la Finanziaria ma dalla sua lettura i margini sono molto contenuti. “La finanziaria che ci apprestiamo – dice Venezia – a discutere la prossima settimana non fornisce nessuna risposta concreta rispetto ai problemi sopra delineati. Il Governo regionale naviga a vista, è privo di visione e molto spesso non riesce ad affrontare adeguatamente nemmeno le emergenze che attanagliano la Sicilia”.

Sorrisi da turismo e costruzioni

Ma ci sono settori che danno maggiore respiro all’economia dell’isola e tra questi ci sono il turismo e l’edilizia.

“Gli unici settori trainanti – dice Venezia – sono al momento il turismo e le costruzioni. Il turismo è spinto non certo da una strategia di promozione di ampio respiro da parte del Governo regionale, ma solo dall’aumento del numero di presenze straniere che a causa del contesto di insicurezza geopolitica nel Mediterraneo preferiscono la Sicilia alle classiche mete del nord Africa e del Medio Oriente. Con il suo patrimonio culturale, le sue bellezze storico-artistiche e monumentali, il fascino della natura, il clima e il mare la Sicilia dovrebbe avere ben altri numeri in termini di presenze turistiche. Infatti, la ritroviamo soltanto all’ottavo posto tra le regioni italiane dopo la Toscana, l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto, il Lazio, la Campania e il Trentino”