I fondi per il Ponte, Don Bosco, “priorità a sanità, scuole e strade”

L’Associazione Don Bosco 2000 esprime forte preoccupazione per l’emendamento presentato in questi giorni dalla Lega che prevede di destinare oltre 6 miliardi di euro dal Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Questi fondi, originariamente concepiti per ridurre i divari infrastrutturali e sociali nel Paese, rappresentano una risorsa essenziale per il rilancio del Sud Italia e della Sicilia in particolare, ancora oggi vittima dell’egocentrismo di pochi.

Sella, “la coperta è corta”

Il presidente dell’Associazione, Agostino Sella, ha dichiarato: “La coperta è sempre più corta e non si possono togliere fondi indispensabili allo sviluppo del Sud per concentrare tutto su un’unica grande opera. Le priorità del Mezzogiorno sono altre: scuole, ospedali, trasporti pubblici e infrastrutture di base che garantiscano una vita dignitosa ai cittadini. Occorre una visione che metta al centro la persona e la comunità, piuttosto che perpetuare politiche di accentramento che ignorano le vere necessità dei territori.

I soldi per il Ponte

L’Associazione sottolinea che, secondo l’emendamento, il costo del Ponte lieviterebbe ulteriormente, con una spesa complessiva che supererebbe i 14 miliardi di euro. Di questi, ben 6,1 miliardi sarebbero prelevati dal Fondo di Sviluppo e Coesione, destinati a colmare gap essenziali per le regioni del Sud. “Ridurre i divari infrastrutturali e sociali – ha aggiunto Sella – è una priorità che non può essere sacrificata sull’altare di un progetto che non risponde alle reali urgenze del Mezzogiorno.

Sella conclude: “Investire sul Sud significa investire sul futuro dell’intero Paese. Non possiamo permettere che le risorse per lo sviluppo vengano deviate, ignorando la realtà di una Sicilia e di un Sud Italia che hanno bisogno di infrastrutture solide e servizi efficienti per colmare distanze che sembrano diventare sempre più incolmabili”