Crisi idrica, slitta il distacco dalla diga Ancipa

Slitterà di qualche giorno la chiusura dei “rubinetti” della diga Ancipa per i Comuni che ricevono acqua dall’invaso. La Cabina di regia aveva indicato una data, quella del 15 novembre, e da quel momento l’acqua sarebbe stata erogata solo per i Comuni di Troina, Nicosia, Gagliano, Sperlinga e Cerami, gli unici territori dell’Ennese, che dipendono in modo esclusivo dalla diga. Gli altri, invece, andranno con i propri pozzi, tra cui Enna e Calascibetta, che, a loro volta, sono comunità prevalentemente connessi al sistema Ancipa.

Le cause del ritardo

Tra le ragioni del ritardo ci sono motivazioni di carattere tecnico visto che si sta cambiando il cosiddetto schema di funzionamento dell’acquedotto. In sostanza, si sta lavorando ancora per collegare i pozzi, quelli fin qui trovati e funzionanti, agli acquedotti per poi convogliare l’acqua nelle reti idriche per l’approvvigionamento dei Comuni.

La situazione a Enna e Calascibetta

In merito alla situazione di Enna, dopo il distacco dalla diga, riceverà acqua dal pozzo Bannatelle 3 e da quello di Leonforte, per una portata d’acqua complessiva di 13 litri al secondo.

Il sindaco, Maurizio Dipietro, nella giornata di ieri, ha scritto al Capo della Cabina di regia, Salvo Cocina, per avere risorse necessarie per lo sfruttamento dell’acqua, circa 4 litri al secondo,  proveniente da una fonte di Piazza Armerina che dovrà essere dirottata fino a contrada Bannata: a quel punto, serviranno delle autobotti, per cui sono necessari soldi per il loro utilizzo. Ci sarebbero altri pozzi in contrada Risicallà che sono totalmente da finanziare.

In merito a Calascibetta, altro Comune in sofferenza, si sfrutterà il pozzo di Pianolonguillo ed un altro per un totale di 7 litri al secondo.