La truffa del finto carabiniere a Enna, 2 arresti

Sono stati arrestati dai carabinieri di Enna gli autori di un raggiro ad un’anziana donna, vittima della cosiddetta truffa del finto carabiniere. Sono due napoletani, finiti nell’inchiesta della Procura di Enna e dei militari del Nucleo investigativo dei carabinieri di Enna.

Le indagini

Secondo quanto emerso nell’indagine, illustrate stamane nel corso di una conferenza stampa al palazzo di giustizia di Enna a cui ha preso parte il Procuratore facente funzioni, Stefania Leonte, i due indagati, ai domiciliari, utilizzavano auto prese a noleggio, con contratto riconducibile a persone inesistenti e utenze telefoniche intestate a cittadini stranieri.

La raffica di truffe

Nel caso di Enna è stato determinante, per individuare i truffatori, l’immediato intervento dei carabinieri, che già da tempo stavano indagando sulle truffe ai danni di anziani. In pochi mesi alla procura di Enna sono arrivati una ventina di fascicoli riguardanti denunce per questo reato messo a segno con lo stesso modus operandi.

Il modus operandi

Uno degli indagati aveva telefonato l’anziana, presentandosi come un maresciallo dei carabinieri, spiegando che il figlio della donna era stato coinvolto in un grave incidente stradale nel quale una donna incinta aveva perso il bambino e che, quindi, era in stato di fermo. Poco dopo la donna aveva ricevuto la telefonata di altre due persone che si presentano come un avvocato e un colonnello dei carabinieri che chiedevano denaro e gioielli per evitare il carcere al figlio. L’anziana ha, dunque, consegnato circa 1.500 euro in contante e gioielli per un valore stimato di oltre 10  mila euro.

Il procuratore Leonte

“Gli indagati  verosimilmente hanno messo a segno analoghe truffe anche nel siracusano – ha detto procuratore della Repubblica di Enna, Stefania Leonte in conferenza stampa . L’episodio risale al maggio scorso e la vittima è una donna di 83 anni. Ad essere individuati, sulle cinque persone che hanno operato nel meccanismo della truffa, sono stati l’autista e la persona che ha materialmente ritirato denaro a gioielli in casa della vittima”