Venezia alla Regione, “riportare a casa Il trittico del Giudizio Universale”

“Stanziare le risorse necessarie per acquistare “Il trittico del Giudizio Universale”. E’ la richiesta del deputato regionale del Pd, Fabio Venezia, attraverso una interpellanza parlamentare, all’assessore regionale ai Beni Culturali per riportare a Leonforte l’opera, attribuita da diversi studiosi a Giovanni da Fiesole (Beato Angelico) che risulta conservata in Svizzera a disposizione delle autorità elvetiche per una ulteriore asta giudiziaria.

L’opera era nel Convento di Leonforte

Il dipinto, che è stato per diversi secoli conservato nel Convento dei Padri Cappuccini di Leonforte, comprende tre pannelli dipinti su legno con colori a tempera e fondo oro. “E’  una versione molto fedele al trittico berlinese di Beato Angelico attualmente conservata presso a Berlino” dice il parlamentare regionale del Pd, che ripercorre la storia tormentata dell’opera.

La tormentata storia del dipinto

Nel 1907 gli eredi del conte Giovan Calogero Li Destri, che nel 1852 aveva comprato dalla famiglia Branciforti tutti i beni esistenti a Leonforte, lo prelevarono dalla chiesa per appropriarsene malgrado l’opposizione dei frati e della comunità.

Asta bloccata per denuncia dei frati

Nel 1987 la tavola venne messa all’asta dalla Christie’s a Roma ma venne bloccata in via cautelativa dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma a seguito della denuncia dei frati cappuccini che ne rivendicarono la proprietà. I frati non riuscirono nel loro intento e l’anno successivo il trittico venne messo nuovamente all’asta e venduto a un collezionista romano. Due anni fa venne messo nuovamente all’asta a Balerna in Svizzera.

“Dalle notizie ricavate – dice Venezia – dalla Fondazione Ecomuseo Branciforte di Leonforte – che da diversi anni ha avviato un impegnativo lavoro di riscoperta del territorio e di valorizzazione del suo patrimonio storico-artistico e monumentale – il dipinto risulta ancora conservato in Svizzera a disposizione delle autorità elvetiche per una ulteriore asta giudiziaria”