Scorie nucleari nelle miniere ennesi, no della Uil, “minacce alla salute”

La Uil, con Enzo Savarino, coordinatore con delega sulla provincia di Enna, ha espresso il suo no assoluto contro l’ipotesi di utilizzare le miniere dismesse di Pasquasia e Bosco come deposito per scorie nucleari, prodotte dalla medica nucleare e dall’industria. Per poterle utilizzare sarà, comunque, necessario realizzare delle infrastrutture adeguate per ospitare questi rifiuti altamente pericolosi, insomma non è che il piano è di gettare vie le scorie dentro le miniere come fossero delle discariche. In ogni caso, alla Uil non piace affatto questa idea.

Per la Uil danno al territorio

“Ci siamo battuti e continueremo a batterci, rivendicando – dice Savarino – opportunità e rispetto per le persone delle comunità ennesi. Non rappresenta certo un segnale di rispetto, né tantomeno costituisce un’opportunità, immaginare discariche ad altissimo impatto ambientale in alcune aree di una provincia come la nostra che ha vocazioni produttive e occupazionali incompatibili con un progetto tossico. E che ormai da decenni sta facendo di tutto, malgrado tutto, per difendere e promuovere le proprie eccellenze agricole, manifatturiere, culturali, archeologiche e turistiche”.

Messaggio a Schifani, “pronti alla mobilitazione”

Il responsabile della Uil di Enna lancio una pietra nello stagno dell’amministrazione regionale. “Siamo pronti a ogni iniziativa di mobilitazione – dice Savarino – per la salvaguardia del territorio. Ci sfuggono, intanto, eventuali prese di posizione dell’attuale Governo regionale in merito a un piano di stoccaggio che è nazionale ma non può e non deve passare sotto silenzio nelle sedi politiche siciliane. Confidiamo, peraltro, che in questa occasione il presidente Renato Schifani riesca a pronunciare qualcosa di più e di meglio rispetto al “sì, ma…” con cui ha accompagnato l’iter di approvazione delle norme SpaccaPaese sull’Autonomia differenziata. Da un lato quindi si profilano nuove minacce alla salute, dall’altro si preannunciano tagli massicci e definitivi al sistema sanitario: c’è una logica in questa follia…”.