Bollette idriche, un legale, “errore di calcolo, vanno contestate”

“C’è un errore di fondo nel calcolo nelle bollette del 2023 che sto contestando”. Lo afferma l’avvocato Giampiero Alfarini, entrato da poco nel Comitato Senz’Acqua Enna, costituitosi la settimana scorsa nelle ore successive alla protesta organizzata spontaneamente da un gruppo di residenti.

Le ragioni delle contestazioni

Il legale ha esposto le ragioni della contestazione mossa al gestore idrico. “AcquaEnna è venuta meno alla periodicità della fatturazione. Fatturare – argomenta l’avvocato Alfarini – in una unica soluzione i metri cubi consumati nell’arco del 2023 porta ad un squilibrio dell’attribuzione tariffaria delle singole fasce. Un conto è che si fattura 30/40 metri cubi ogni bimestre/trimestre, rispettando la periodicità della fatturazione, un altro è fatturare in un’unica soluzione tutti i metri cubi consumati nell’anno”.

Gli aumenti

Secondo la tesi dell’avvocato, tutto questo “porta uno squilibrio nella fatturazione, per questo motivo, se si verifica la somma delle bollette del 2022 rispetto a quelle del 2023 vedrete che si registra mediamente un aumento del 30/40%, in alcuni casi, per le attività commerciali, anche del 50%”.

“Va richiesta la rimodulazione delle tariffe”

Alla luce di queste considerazioni, l’avvocato Giampiero Alfarini indica la strada. “A mio avviso queste bollette vanno contestate e ne va richiesta la rettifica e la rimodulazione. Inoltre, in queste stesse bollette si leggono le partite pregresse, a mio avviso, illegittime, e poi gli oneri di perequazione, che non possono essere attribuiti agli utenti”