Il turismo con l’olio, così si sostiene l’agricoltura

Si chiama oleoturismo la nuova frontiera della produzione di olio. Quest’ultima, in Sicilia, occupa il terzo posto in Italia in termini di quantità con 700 frantoi censiti. E poi c’è la qualità di un prodotto rinomato in tutto il mondo.

La crisi del settore

Si tratta di una frangia importante dell’agricoltura che, nel suo complesso, sta vivendo una crisi strutturale, ed a rischio è l’esistenza di migliaia di azienda: il termometro è dato dalle proteste in tutta Europa degli agricoltori che si stanno mobilitando anche in Sicilia.

Gli agricoltori ennesi

Nei giorni scorsi, ci sono state due manifestazioni, nel Palermitano e nel Trapanese, ma anche le aziende dell’Ennese hanno deciso di scendere in campo e nei prossimi giorni è previsto un incontro ad Enna per discutere delle modalità.

Il disegno di legge

Ma si guarda, contestualmente, a delle nuove opportunità e così il parlamentare regionale del Pd, Fabio Venezia, ha depositato un disegno di legge per recepire il decreto del Ministero delle Politiche agricole sull’oleoturismo.

Nessun nuovo costo per la Regione

“Dall’applicazione di questa legge non derivano nuovi o maggiori oneri per il bilancio regionale. Alla sua attuazione si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie previste dalla legislazione vigente”

Portare turisti nelle aziende

Nelle intenzioni del parlamentare, che prende spunto da quel provvedimento del Governo nazionale, il turismo, che è una delle voci di bilancio più promettenti della Sicilia, potrebbe aiutare l’agricoltura, in questo caso le aziende che producono olio. Individuare dei percorsi a tema, su vasta scala, significherebbe far crescere la conoscenza e l’immagine di un prodotto, capace di avere pochi eguali in Italia e nel mondo. Ed una buona campagna promozionale potrebbe tradursi in maggiori commesse per le aziende agricole.

“Valorizzare il turismo dell’olio”

“L’obiettivo del disegno di legge  – aggiunge Venezia – è quello di valorizzare il turismo dell’olio e promuovere la conoscenza della cultura olivicola del territorio siciliano. L’oleoturismo si pone come fenomeno culturale ed economico capace di offrire numerose opportunità. La filiera produttiva dell’olio – conclude il parlamentare Pd – vanta forme di attrattività e il percorso dell’olio può garantire un pacchetto attrattivo per migliaia di turisti che vedono la Sicilia come una meta ideale per percorsi all’insegna del gusto e della scoperta dei prodotti di qualità del nostro territorio”.

La formazione e la promozione

Nel disegno di legge di Venezia, viene anche definito il ruolo della Regione. “L’Amministrazione regionale può organizzare autonomamente o in collaborazione con gli enti di formazione in possesso dell’accreditamento regionale, le associazioni di categoria agricole e le associazioni oleoturistiche più rappresentative, i corsi di formazione”. Inoltre, “l’amministrazione regionale, in collaborazione con le associazioni di categoria agricole e le associazioni oleoturistiche più rappresentative, sostiene lo sviluppo dell’oleoturismo attraverso attività di studio, ricerca, sperimentazione, formazione professionale e promozione”.

L’esperienza in Trentino

In Trentino è stato già recepito il decreto del ministero delle Politiche agricole. Fra chi ha fortemente voluto una regolamentazione per l’oleoturismo c’è sicuramente il Consorzio Turismo dell’olio Evo Dop, Igp e Bio che aggrega soprattutto imprese olearie le quali, oltre a produrre olio extra vergine d’oliva, operano nel settore del turismo offrendo formule di accoglienza qualificata in azienda.

Per Mariagrazia Bertaroli, presidente del Consorzio, “con il decreto attuativo dell’oleoturismo le aziende olivicole -si legge nell’intervista a olivoeolio.edagricole.it – e i frantoi sono ancora di più legittimati a realizzare, sulla rotta dell’esperienza enogastronomica, forme di ospitalità e ristorazione legate all’olio extra vergine d’oliva e alla cultura dell’oliveto“.

“Il turismo dell’olio offre nuove possibilità – dice ancora Bertaroli – per far crescere i territori olivicoli e valorizzare i loro ambienti: dal benessere al turismo naturalista, dal mangiar bene fino al turismo culturale. Negli incontri nella Winescape Arena di Hospitality daremo una panoramica delle potenzialità dell’oleoturismo e sulle opportunità che nascono nei luoghi di produzione”.