Mafia, confiscato tesoro di 5,5 milioni a Stanzù
Enna-Provincia - 27/11/2023
La Guardia di Finanza di Caltanissetta, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Enna, su richiesta della Procura Distrettuale di Caltanissetta, ha sottoposto a confisca un patrimonio del valore di oltre 5,5 milioni euro, illecitamente accumulato da Gabriele Giacomo Stanzù, esponente della criminalità organizzata ennese ed in contatto con il clan gelese degli “Emmanuello”.
Tenore di vita e reddito percepito
E’ emersa una sperequazione tra il tenore di vita ed il reddito dichiarato, per cui al termine delle indagini patrimoniali, già nel luglio 2017 erano stati acquisiti elementi per consentire alla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta di ottenere dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Enna il sequestro dei beni dell’odierna confisca, a seguito della quale vengono ora acquisiti al patrimonio dello Stato, con carattere di definitività
I beni confiscati
Ecco l’elenco dei beni confiscati: una azienda agricola ubicata in territorio ennese; – 55 immobili di cui n. 52 terreni ubicati in territorio ennese e 3 fabbricati siti in Enna e Piazza Armerina (EN); -3 autoveicoli. In ultimo, nel mese di maggio 2022, lo stesso Gabriele Giacomo Stanzù, nell’ambito dell’operazione “Terzo Tempo”, eseguita dal GICO della Guardia di Finanza di Caltanissetta su delega della Direzione distrettuale antimafia nissena, è stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare in carcere, per i reati di furto ed estorsione, al culmine di una indagine che avrebbe consentito di accertare diuturne “interferenze” nella gestione dei beni aziendali dello Stanzù già sottoposti dal Tribunale di Enna a confisca di prevenzione di primo grado.
“Il risultato conseguito nel delicato settore dell’aggressione ai patrimoni illeciti della criminalità organizzata, concretizza ulteriormente la strategia che vede la Guardia di Finanza quotidianamente impegnata ad individuare e segnalare all’Autorità Giudiziaria i capitali direttamente ed indirettamente riconducibili ad esponenti della criminalità organizzata” spiegano dalla Finanza