Don Rugolo, la difesa, “chat tra Messina e amica non contiene nulla”

“Nella chat tra Messina e questa sua amica non c’è nulla di sconvolgente o compromettente nei confronti di don Rugolo“. Lo afferma a ViviEnna l’avvocato Gabriele Cantaro, difensore della Curia di Piazza Armerina, in merito al colpo di scena nell’udienza di ieri, al palazzo di giustizia di Enna, in cui il Tribunale ha ammesso la produzione di una chat tra la presunta vittima dell’abuso Antonio Messina, ad opera di don Rugolo, sotto processo per violenza sessuale, ed una amica.

“Tribunale ha disposto perizia”

“Abbiamo eccepito che sono stati prodotti dei fogli senza la citazione della testimone ma va detto che il Tribunale, nel motivare l’acquisizione di questa chat, ha disposto una perizia per verificare se la chat è completa, se vi sono state omissioni o manomissioni. Insomma, l’atteggiamento adottato dal Tribunale è di estrema prudenza” spiega l’avvocato Cantaro che ha esaminato la chat insieme all’avvocato Mauro Lombardo, difensore della parrocchia di San Giovanni.

Il contenuto della chat

Se nella tesi dell’accusa, questa chat potrebbe dare un ulteriore elemento per provare il presunto abuso del sacerdote, secondo la difesa non porterà, invece, a nulla. “In questa chat – prosegue l’avvocato Gabriele Cantaro – non emerge nulla a sostegno della tesi dell’abuso, c’è solo la volontà da parte di Messina di rivolgersi all’autorità giudiziaria dopo essersi già rivolto a quella ecclesiastica”.

Le udienze

Il 21 novembre si terrà un’udienza per la nomina di un consulente che dovrà estrapolare dall’account della vittima la chat completa. Restano confermate le altre due date di udienza, il 13 dicembre e il 10 gennaio, giorno della sentenza che però, a questo punto, potrebbe slittare.