Il triste primato ennese, zero archeologi nel parco archeologico
Enna-Provincia - 25/10/2023
Possono gli ospedali funzionare senza i medici? Ed ancora: è possibile progettare un edificio senza un ingegnere? Evidentemente no ma non sempre è così, almeno per alcune professioni, come quella dell’archeologo ed in particolare nell’Ennese. Quanti archeologici ha in organico la Sovrintendenza di Enna? Di quanti ne dispone il parco archeologico Morgantina-Villa del Casale? Zero.
La Sovrintendenza di Enna si rivolge a Catania
In effetti, lavorare senza un esperto, un tecnico, che ne capisca di scavi è davvero complicato, “infatti quando serve un parere, tanto per intenderci, la Sovrintendenza di Enna si rivolge a Catania”. Del resto, il direttore del Parco è un architetto.
Procedere con le assunzioni
“Vogliamo, con sforzo di ottimismo, credere alle parole del presidente Schifani sullo sblocco delle assunzioni nell’amministrazione regionale. Per questo chiediamo quante risorse saranno dispiegate per procedere alle fondamentali assunzioni di funzionari e dirigenti tecnici specializzati nel comparto dei beni culturali” spiega il deputato regionale del Pd, Fabio Venezia.
La situazione nelle altre province
Il parlamentare regionale del Pd spiega che la situazione degli organici nella Sovrintendenze è precaria.
“Stando al piano triennale dei fabbisogni la carenza di organico nelle Soprintendenze è pari a 272 unità rispondenti a profili tecnici specialistici. Intanto lo sconfortante quadro del personale tecnico in servizio presso le Soprintendenze e nei Parchi archeologici, con specifico riferimento agli archeologi, parla da solo: Palermo 4 funzionari, Catania 5, Agrigento 1, Trapani 1, Siracusa 3, Ragusa 1. A Caltanissetta ed Enna zero”.
“Oltre agli archeologi – aggiunge il parlamentare regionale – servono immediatamente anche storici dell’arte, archivisti e bibliotecari per tutelare, valorizzare e gestire lo straordinario patrimonio culturale della nostra isola. I beni culturali sono una leva fondamentale per il rilancio della nostra regione, – conclude Venezia – ma il precedente e l’attuale governo regionale sembrano interessati solo a logiche clientelari e a gestioni privatistiche”.