Valguarnera, fissata la data per la mozione di sfiducia a Scozzarella

E’ stata calendarizzata per il 10 luglio alle ore 15, la mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio Enrico Scozzarella.

La mozione

In tale data ed in tale ora il consesso civico dovrà decidere con appello nominale se l’attuale Presidente dovrà rimanere ancora in sella o se dovrà passare il testimone a qualche altro. Il 20 giugno scorso, come si ricorderà, 7 consiglieri su 12 sia di maggioranza che di opposizione, (Filippa Greco, Filippa D’Angelo, Angelo Bruno, Carlo Biuso, Enrico Capuano, Luca Bonanno, Giuseppe Speranza), depositarono la sfiducia.

Vale lo Statuto comunale o la legge regionale?

 Il dubbio adesso che tutti si pongono è se detta mozione possa passare con soli 7 voti, ovverossia con la maggioranza dei presenti in consiglio, così come prescrive l’art. 17 dello Statuto Comunale. O se piuttosto servi quella assoluta dei 2/3, come prescrive la legge regionale n. 35 del 15 settembre 1997. Norma peraltro ribadita successivamente dalla Regione con l’art. 10 comma 1, L.R. 5 aprile 2011 che affermava che “entro 90 giorni i Comuni devono adeguare i propri statuti alle disposizioni della legge 35 del 15/09/97.”

Il parere del segretario comunale

Adeguamento, peraltro che al Comune di Valguarnera, pur in presenza di uno statuto, non è mai avvenuto nonostante fosse stato più volte sollecitato dall’opposizione. A questo punto il quesito a cui il segretario comunale dovrà rispondere poco prima del voto è se prevalga la legge regionale o lo statuto comunale. Il discorso appare tra l’altro abbastanza complesso in quanto autorevoli giuristi affermano che basti la semplice maggioranza dell’Aula (nel caso specifico 7) per sfiduciare il presidente del Consiglio, mentre altri affermano che occorre la maggioranza assoluta, ovverossia 8 voti.

A dirimere il dubbio sarà dunque il parere del segretario comunale che dovrà dichiarare se occorreranno 7 od 8 voti. Sarà un parere vincolante? Da quel che emerge pare proprio di no, in quanto non si esclude che la vicenda possa finire innanzi al Tar, visto anche il clima che si respira all’interno del Consiglio Comunale sia dall’una che dall’altra parte.

I possibili scenari

Bocche comunque cucite al momento, da parte dei protagonisti in causa. Enrico Scozzarella, che ha al suo attivo ben 8 anni di presidenza ininterrotta, ci ha riferito che parlerà solamente dopo il 10 luglio. Gli scenari: fonti a lui vicine dicono che non si escludono colpi di scena ed ipotesi completamente antitetiche: 1) il presidente potrebbe dimettersi poco prima della votazione per evitare ulteriori frizioni con la maggioranza dei consiglieri comunali, 7/12 che chiedono la sua testa; 2) affrontare il giudizio dell’Aula ed adeguarsi di conseguenza, ovverossia farsi rimuovere nel caso lo sfiduciano 8 o più consiglieri; 3) rimanere in carica con 7 voti, con tutte le conseguenze del caso, ricorsi compresi. I beninformati sostengono che il presidente Scozzarella stia aspettando l’ultimo istante per sapere se tra le fila della sua maggioranza che fa capo alla sindaca Francesca Draià, si nasconda un franco tiratore che non ha firmato la mozione, in quel caso si sottrarrebbe al fuoco incrociato dei voti contro e trarrebbe le conseguenze. I consiglieri che hanno firmato la mozione invece, dicono a gran voce che l’attuale presidente deve andarsene, che 8 anni sono stati più che sufficienti.

I rischi: La sua permanenza, visto il clima di veleno che si respira, di sicuro procurerebbe una paralisi dei lavori consiliari, maggiori di quelli del passato, con grave ripercussione e nocumento sull’attività amministrativa e questa sarebbe la peggiore delle ipotesi, nelle more che al vaglio ci sono importanti provvedimenti da adottare ed approvare.

Rino Caltagirone