Elezioni amministrative provincia di Enna: 2 a 6 per il centrosinistra
Enna-Politica - 03/06/2023
Il dato che emerge dal recente appuntamento elettorale siciliano è tendenzialmente in linea con quello nazionale. Il centrodestra vince nei territori in cui è strutturato e nelle grandi piazze dove vi è molto voto di opinione.
Muovendosi nelle realtà territoriali più a misura d’uomo, invece, questo stenta ad affermasi. Nella provincia di Enna, infatti, si distinguono solo Piazza Armerina e Aidone. Per Piazza, sarà Nino Cammarata, sindaco uscente di Fratelli D’Italia, a sfidare al ballottaggio Massimo Di Seri, candidato del deputato regionale Luisa Lantieri, commissario provinciale di Forza Italia. A sostegno di quest’ultimo la lista della DC di Totò Cuffaro che, per una manciata di voti, non supera lo sbarramento del 5% previsto nel sistema elettorale proporzionale.
Col sistema elettorale maggioritario a turno unico hanno invece votato gli altri otto comuni della provincia. Il centrodestra si afferma ad Aidone con una lista di area. Annamaria Raccuglia guiderà il comune dopo il commissariamento.
Diverso epilogo a Barrafranca per l’esperimento con lista unica del centrodestra (con quasi tutti i partiti della coalizione di cdx rappresenati) che si ferma al 26% posizionandosi al terzo posto su tre. A Leonforte Pietro Livolsi vince per appena 26 voti. La sinistra torna alla guida del comune che, in questi ultimi cinque anni, è stato amministrato da FDI.
A Troina il vicesindaco di Fabio Venezia vince sul candidato del centrodestra. A nulla è valsa la presenza dell’assessore regionale Elena Pagana. Importante affermazione, in termini di preferenze, hanno avuto i Giovani Democratici Ennesi nelle rispettive liste.
Per gli altri piccoli comuni, in linea di massima, si affermano sindaci di area centrosinistra. Sicuramente alcuni eletti per demeriti altrui e non per meriti propri.
Quello che chiaramente emerge è che, in provincia di Enna, il centrodestra non riesce a cavalcare il trend nazionale e regionale. Sembra quasi che non vi sia interesse nello strutturare i movimenti politici, come si faceva nei tempi passati, ma si preferisce dedicarsi alle aree urbane altamente popolose. È evidente che una provincia che conta gli abitanti di un quartiere popolare di Catania suscita un moderato, se non nullo, interesse. Come se questa venga usata come provincia di compensazione per concludere accordi politici tra oriente e occidente.
A prescindere dal risultato di Piazza Armerina che in ogni caso andrà al centrodestra, il bilancio, in controdenza a quello nazionale, è di 2 a 6 per il centrosinistra. La provincia con il capoluogo più alto d’Italia è l’unica in cui il nuovo segretario del PD, Elly Schlein, può affermare “abbiamo vinto”.
Michele Schillaci