Sciame sismico nel PD ennese. Si dimette il segretario cittadino Rampello: polemiche da tifoserie più che di partito su voto primarie Sindaco Assoro
Enna-Politica - 20/02/2023
Enna. Non c’è pace all’interno del Pd provinciale, pur avendo ottenuto nelle ultime elezioni uno scranno alla Camera ed uno all’ARS, dopo le polemiche sul voto del Sindaco di Assoro alle primarie, un vero sciame sismico scuote i vertici provinciali. Dovrebbe, intanto, come si dice in giro, essere stata eletta alla segreteria provinciale, dopo le dimissioni di Vittorio Di Ganci, Katia Rapè. Ma non si hanno notizie ufficiali.
Di oggi la notizia delle dimissioni del segretario cittadino di Enna, Francesco Rampello, che le comunica con una nutrita lettera che si riporta (questo comunicato è pubblicato integralmente come contributo esterno. Il contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione):
“Era il 5 maggio 2022 quando per mezzo stampa apprendo delle dimissioni e della consegna della tessera del Partito Democratico da parte del Sindaco di Assoro, Antonio Licciardo, in seguito a delle divergenze politiche relative alla gestione del personale della SRR da lui presieduta.
La polemica mossa dal sottoscritto riguarda gli ex dipendenti ATO non assorbiti dalla nascente SRR, come prevede, invece, la L. R. SICILIA 08/04/2010, N. 9.
Tutto nasce all’insediamento della vecchia Segreteria Provinciale guidata da Vittorio Di Gangi, quando si da mandato al Sindaco di Assoro di porre in essere le azioni necessarie, in tempi brevi, per garantire il rispetto della legge e quindi l’assorbimento “per legge” di tutto il personale non ancora transitato. Inoltre, tanto il PD provinciale credeva in questa possibilità, da dare un ruolo di segreteria allo stesso Licciardo, determinando in quella sede e con quell’atto che tutto quello che Licciardo nel suo mandato istituzionale avesse messo in campo l’avrebbe fatto in accordo e come politica di tutto il partito.
Fui da subito contrario e criticai tale scelta, negli organismi preposti, vedendola come vincolante per il PD che si esponeva e, a carta bianca sposava, un percorso senza riservarsi la possibilità, qualora ve ne fosse stata la necessità, di prenderne le dovute distanze. In tutte le occasioni in cui ci si è potuti confrontare all’interno del partito ho ribadito la necessità di assumere posizioni sostanziali di sinistra e a garanzia della dignità dei lavoratori e della serenità familiare degli stessi.
Sono stato tacciato di demagogia, come se rispettare la linea di partito e il far parte di una comunità politica che ha e deve avere nel suo DNA la salvaguardia del lavoro fosse un reato.
Ho incontrato il Sindaco di Assoro altre volte con l’intendo di portare avanti la politica di cui sopra, l’ho fatto anche con il Compagno Venezia, divenuto di li a poco Deputato Regionale. Anche in quelle sedi, che nulla avevano di istituzionale, si discusse di percorsi che potessero riportare al centro la questione del personale ex ATO.
Ad oggi ci sono lavoratori che non lavorano e che non hanno nessuna garanzia previdenziale da anni ormai. Mortificati e feriti nella dignità.
In questi giorni si è innescata nuovamente una polemica da tifoserie più che di partito, relativamente alla sospensione in via cautelativa del Sindaco di Assoro, Antonio Licciardo, che dopo essersi dimesso e aver consegnato la tessera del PD a Maggio del 2022, ha ritenuto opportuno iscriversi on line al PD (sempre per il 2022) senza dover chiarire la posizione in merito al partito dallo stesso precedentemente determinata. L’iscrizione online non da immediato diritto all’iscrizione nel caso in cui territorialmente si palesano delle motivazioni tali da porre all’attenzione dell’organismo competente la decisione. Tanto è stato fatto. È stato posto il quesito al CGP che ha deciso di sospendere, il 10 Febbraio 2022, in via cautelativa il Sindaco di Assoro.
Ricordo a me stesso, dopo 23 anni di militanza attiva, che il PD è una organizzazione politica regolata da uno Statuto, da regolamenti e da un Codice Etico. Non ho mai assunto posizioni politiche che il mio partito non conoscesse prima, non ho mai votato candidati che non erano scelti dal partito, non ho mai votato per amicizia personale o altro.
Ho sempre messo al primo posto il partito in tutte le scelte politiche della mia vita e del mio percorso politico.
Adesso siamo giunti a posizioni politiche dettate da rapporti esclusivamente personali, candidature a cariche monocratiche che vincolano una comunità per mezzo social, autorevoli e riconosciuti rappresentanti di partito che si prestano a questo gioco al massacro.
Mi auguro, perché sono un giovane nostalgico, che questo Partito Democratico possa ritrovare il senso di comunità, che lo possa fare, come dice bene chi è candidato alla guida dello stesso, dai territori e dai militanti. Ce n’è tanto bisogno. A loro il compito di essere guida e medico di qualcosa di bello che soffre e va curato.
Alla futura nuova Segreteria Provinciale e alla prossima Segretaria Provinciale auguro di avere la forza e la determinazione di non essere tifosi ma interpreti di un pensiero politico comune. A loro e a tutti i Segretari di circolo faccio i miei migliori auguri e in loro ripongo la speranza per un Partito Democratico dove si possa riprendere a discutere e fare sintesi, dove non viene mortificato il nome del partito ne dei compagni.
Per quello che mi riguarda rassegno le dimissioni con effetto immediato da Presidente e da membro della Commissione Provinciale per il Congresso e rimetto nelle mani del prossimo Segretario Provinciale la mia carica di Segretario Cittadino del Partito Democratico di Enna.
Geloso del valore dell’appartenenza resterò militante fedele e a disposizione del Partito Democratico, nella speranza di rivedere un Partito Democratico che parli di Sinistra, che ritorni tra i lavoratori e che abbia una visione complessiva, che sappia fare sintesi e che si assuma la responsabilità delle scelte”.
Di seguito l’articolo apparso sulla stampa il 5 maggio 2022 relativo alle dimissioni dal PD di Licciardo:
Enna – Terremoto in casa PD: si dimette il Sindaco di Assoro Antonio Licciardo per contrasti con alcuni dirigenti
Antonio Licciardo, sindaco di Assoro e presidente della SRR ha rassegnato le dimissioni dal partito Democratico accusando alcuni dirigenti di partito di condurre attacchi nei suoi confronti e al suo operato. In una nota indirizzata al massimi esponenti del Pd ennese Licciardo dice testualmente:
Caro Segretario,
Con la presente e con effetto immediato rassegno il mio mandato all’interno dell’esecutivo provinciale del Partito Democratico e da tutte le cariche provinciali, assembleari e di circolo che in esso ricopro e con effetto immediato rimetto nelle mani del mio segretario di circolo la tessera del partito democratico, “del mio partito”, che da sempre ho cercato di onorare da semplice iscritto, da dirigente di partito, da rappresentante delle istituzioni a guida PD.
Da ormai due anni mi occupo della SRR-Ato 6 di Enna, e credo di aver onorato il ruolo che mi è stato affidato, riversando su tale attività il massimo dell’impegno, cercando di invertire una rotta che spesso segna gli enti pubblici, cioè di scarsa efficienza, di problemi economici, di elefantiache strutture che non producono nulla. Oggi, a distanza di due anni, possiamo senza dubbio parlare di una società che ha fatto la differenza e la continua a fare nel panorama regionale della gestione dei rifiuti, ma mi limiterò a queste poche parole, poiché non spetta a me fare valutazioni, ma lascio agli altri, valutare le attività svolte e gli obiettivi raggiunti con la mia presidenza.
Mi dispiace riscontrare l’ennesimo attacco, da parte di, spero isolati, dirigenti di partito nei miei confronti, che considero assolutamente immotivati, pretestuosi e demagogici, direi per partito preso… o per retaggi culturali del passato, che purtroppo hanno segnato la storia di tanti Enti pubblici nel nostro territorio e hanno bollato negativamente, in alcuni casi, il Partito Democratico in provincia di Enna. Mi dispiace che non ci sia stata e continui ad esserci, una netta e chiara presa di posizione da parte del Partito Democratico Ennese su quello che deve essere il nuovo percorso da compiere, anche in funzione delle partecipate pubbliche.
Purtroppo, continuo a constare che si preferisce assecondare idee assolutamente impraticabili e potenzialmente pericolose per la comunità ennese piuttosto che ragionare con i dati di fatto sulle reali possibilità di assorbimento del personale ex Ato ancora da transitare alla SRR. Per conto mio, continuerò a lavorare per trovare possibili soluzioni concrete come ho sempre fatto e continuerò a fare, applicando alla risoluzione di ogni problema la mia professionalità e allo stesso tempo liberando il PD Ennese, da quello che molto probabilmente, oggi, per alcuni, sembra una zavorra piuttosto che un vanto.
Valutate tali situazioni, ho maturato tale presa di posizione, considerando tale decisione non ulteriormente rinviabile, sicuro che potremo sempre sederci ad un tavolo di confronto nel prossimo futuro e riprendere il percorso comune.