Arrestato pregiudicato ennese

Accusato di tentato omicidio aggravato in concorso e di lesioni volontarie aggravate nei confronti di Gianfilippo D. ex tossicodipendente, violazioni delle prescrizioni connesse allo stato di sorvegliato speciale di PS, è stato arrestato dagli agenti della squadra Mobile, coordinati dal dirigente Tito Cicero, un pregiudicato ennese, Michelangelo Burrasca di 35 anni, con diversi precedenti penali che vanno dai reati alla persona, al patrimonio, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto è stato eseguito ad indagini condotte dagli agenti della Mobile, i quali avevano accertato che il 16 agosto scorso, intorno alle 21, al pronto soccorso dell’ospedale, si era presentato0 Gianfilippo D. , il quale presentava delle ferite al viso ed al corpo provocate da un oggetto tagliente. I medici lo avevano medicato per ferite lacero contuse al viso, emorragie sottocongiuntivali, ecchimosi periorbitarie, ferite lacero contuse alla mano sinistra, fratture e lesioni tendinee, inoltre presentava una vasta ferita alla gola. Nella stessa serata lo stesso veniva sottoposto a intervento chirurgico alla mano. La prognosi era di 25 giorni. Ai medici ed ai poliziotti del posto di polizia sembrava molto chiaro che il giovane Gianfilippo D era stato percosso selvaggiamente da qualcuno, per cui gli agenti della Mobile iniziavano accurate indagini sino a scoprire , nonostante le reticenze dello stesso ferito, a ricostruire i fatti avvenuti e quindi l’aggressione, avvenuto nei pressi della villa Pisciotto, da parte di due persone, una delle quali era proprio Michelangelo Burrasca, il quale ha utilizzato il frammento di un vetro di una finestra. Con il pezzo di vetro Burrasca ha colpito più volte alla gola Gianfilippo D.,il quale si è difeso coprendoli il volto e la gola con le mani, che sono state ferite più volte. Gli investigatori, oltre al rinvenimento del vetro usato, hanno ricostruito tutti i fatti, presentando un dettagliato rapporto all’autorità giudiziaria, la quale chiedeva al Gip l’emissione di una misura cautelare nei confronti di Michelangelo Burrasca, cosa che è avvenuta,nonostante ci sia stata dell’omertà per paura di ritorsione e pare che l’aggressione sia stata causata perché il giovane Gianfilippo voleva lasciare il gruppo di amici e si era rifiutato di compiere azioni malavitose nell’interesse del gruppo, il quale vorrebbe assumere il possesso del territorio.