Enna. Vincolo della Soprintendenza sulla zona di Muglia di Centuripe, niente Mega discarica
Centuripe - 26/05/2020
Proprio ieri mattina è arrivata la notizia, tanto attesa, che la Soprintendenza ai Beni Culturali di Enna ha sottoposto i 300 ettari di contrada Muglia di Centuripe a vincolo, ora manca la ratifica della Regione Sicilia, per cui la mega discarica che voleva costruire l’impresa Oikos non si farà. “Si poteva vincolare tutta la provincia di Enna -dichiara il deputato regionale Elena Pagana, che aveva portato in discussione il problema delle mega discarica in contrada Muglia – ed anche buona parte del territorio siciliano. La mega discarica avrebbe coinvolto non solo 300 ettari per la raccolta di mille tonnellate di rifiuti al giorno ma anche 90 mila tonnellate di percolato. Un disastro in una delle zona più interessante della provincia di Enna. I comitati di cittadini di Centuripe, Catenanuova e Paternò, costituiti spontaneamente, hanno mosso l’opinione pubblica, Elena Pagana ha sposato subito questa battaglia portando il problema in discussione nell’ambito della Regione. In sede di riforma dei rifiuti Elena Pagana ha proposto di modificare il limite di distanza delle discarica dai centri abitati da 3 a 5 chilometri, inserendo un emendamento sul ddl dei rifiuti che prevede il divieto di realizzazione delle discariche in zone agricole. Il suo ordine del giorno presentato chiedeva l’impegno del presidente della Regione, Nello Musumeci, di apporre il vincolo archeologico e paesaggistico ad uno dei pochi ambienti incontaminati in Sicilia. “Il presidente Musumeci – evidenzia Elena Pagana – ha colto il nostro appello ed il grido di allarme delle comunità di Centuripe, Catenanuova e Paternò ed anche la volontà espressa dal compianto assessore Sebastiano Tusa. Ora la Soprintendenza ennese ha accolto la richiesta ed è stato posto il vincolo. Si può tirare un sospiro di sollievo, i 300 ettari di contrada Muglia sono salvi”.
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Centuripe. Oikos fa ricorso contro la Soprintendenza e fa sapere che la discarica non altera il territorio perché luogo di transumanza