Enna. Consiglio provinciale incandescente dismesse quote SiciliaAmbiente

Enna. C’è stato il numero legale (questa volta i consiglieri di centrosinistra non sono usciti dall’aula), ma i lavori del consiglio provinciale si sono svolti in un’atmosfera incandescente con accuse e contraccuse. Addirittrurea c’è stata aggressione verbale tra il consigliere dell’Udc, Lorenzo Granata, e l’assessore provinciale al Bilancio, Ilaria Di Simone, invitata a dimettersi perché non rispondente al ruolo che dovrebbe svolgere ed accusata di avere dichiarato ad altri consiglieri che “lo avrebbe rovinato, distrutto e che lo avrebbe fatto piangere”. Nel contempo Lorenzo Granata ha accusato il presidente Giuseppe Monaco, nella vicenda di SiciliaAmbiente, di consociativismo con il Partito Democratico nella elezione del Consiglio di Amministrazione della società, che, in provincia di Enna ha il compito della raccolta dei rifiuti e della raccolta differenziata. “Lo dimostra il fatto – ha dichiarato Lorenzo Granata – che la presidenza di Giovanni Barbano rappresenta di fatto un’assegnazione al PD di un posto nel CdA, mentre l’altro è andato a Totò Marchì, espressione del PdL, essendone il coordinatore provinciale. Avevo chiesto notizie sulle società partecipate, ma sino ad ora non ho ricevuto risposte”. Il presidente del Consiglio, Massimo Greco, su questo argomento ha dichiarato che la richiesta era inammissibile. L’altro attacco all’assessore al bilancio è arrivato dal consigliere Michele Sutera di AD, ex suo collaboratore ed amico, il quale ha sostenuto “che il CdA di SiciliaAmbiente è una vicenda scandalosa, che questo sta a significare che vi è un vuoto istituzione, e che una volta arrivati al potere (riferimento all’assessore Di Simone) ci si è dimenticati della battaglie sostenute con Assoutenti. Il presidente Monaco ha risposto che il disimpegno su Sicilia Ambiente ha delle motivazioni politiche e legislative. “Non c’è alcun motivo di tenere in vita SiciliaAmbiente – ha dichiarato il presidente Monaco – Il CdA è stato nominato per risanare l’azienda e verificare la situazione contabile. La Provincia non ha alcun interesse gestionale e politico”. Il disimpegno su SiciliaAmbiente veniva votato a maggioranza con 9 voti favorevoli ed 8 contrari. Il valore delle azioni di proprietà della Provincia è di 250 mila euro, ma nessuno dei comuni è in grado di acquistarli, per cui bisogna cederle gratuitamente, spalmandole ai venti comuni ennesi. Nella fase ispettiva si erano trattate delle interpellanze che riguardavano interventi a favore dei commercianti e degli artigiani per abbattere gli interessi sui prestiti con risposta del vice presidente, Luisa Lantieri; la necessità di avere un piano energetico provinciale ed evitare che il territorio di Enna subisca scempi a livello ambientale con la nascita di tanti impianti eolici, e una maggiore attenzione sul ricontrollo degli invalidi, mozione presentata dal consigliere Giuseppe Regalbuto, il quale ha sostenuto che non è possibile umiliare questa persone già condannate fisicamente e moralmente, ad andare a controlli che non sono necessari, quindi la necessità di un incontro con l’azienda sanitaria speciale.