Enna. Giovani Democratici: Italia ed Europa, il futuro in comune
Enna-Cronaca - 01/06/2009
I Giovani Democratici Ennesi hanno presentato, ieri, a Centuripe, il documento, “Italia ed Europa, il futuro in comune”, contente le proposte per le prossime elezioni europee.
All’incontro hanno partecipato il Segretario provinciale dei GD Stefano Rizzo, il segretario regionale dei Giovani Democratici Salvo Nicosia, il componente dell’Esecutivo regionale dei Giovani Democratici Giuseppe Vetriolo, il membro della direzione nazionale Prospero Crimi e Maria Flavia Timbro candidata alle europee.
Il testo del documento:
L’Europa è il nostro paese. Siamo una generazione che non ha conosciuto ne frontiere ne divisioni. Abbiamo studiato un Europa che 60 anni fa era dilaniata dal più grande conflitto della storia, dai totalitarismi, dal razzismo, dalla violenza e dall’oppressione. Oggi l’Europa è una grande regione del mondo che vive in pace, la nuova patria di 27 paesi e quasi 500.000 milioni di persone. Abbiamo imparato a conoscere l’Europa grazie all’Erasmus al Leonardo, all’european voluntary service e gli altri programmi di studio e formazione. Siamo la generazione che ha guadagnato e speso i primo soldi in euro, la nostra moneta unica, simbolo di progresso economico. Abbiamo compreso quanto fosse importante il lavoro dell’Unione Europea quando abbiamo visto rinascere i nostri centri storici, le nostre produzioni agricole e le giovani imprese. Il progetto politico e di costituzione dell’Unione Europea rappresenta per noi una grande spinta verso il futuro e il progresso dell’umanità.
Nella difficile fase che l’economia globale sta attraversando, l’Europa diventa indispensabile. E’ inimmaginabile credere che gli stati nazionali possano uscire da questa crisi senza l’Europa. Occorre una visione complessa e una serie di interventi coordinati sul piano comunitario. Negli anni scorsi abbiamo visto l’Unione allargarsi a nuovi paesi, una scelta rischiosa ma altrettanto ambiziosa che ha visto definitivamente risanare una frattura nata negli anni della guerra fredda fra l’europa occidentale con quella orientale; siamo convinti che sia utile andare avanti e guardare all’allargamento e al progresso del processo di integrazione europea.
Noi riteniamo necessario che l’Europa si doti di strumenti strategici per progettare il proprio futuro, fissando in sede comunitaria obiettivi ambiziosi ed affidando agli enti locali dei diversi paesi gli strumenti necessari a rivolgerli. Vogliamo un’Europa dei cittadini prima che degli stati o delle lobbies che attraverso la costruzione di un nuovo assetto istituzionale sia capace di svolgere un ruolo forte nello scacchiere internazionale. Siamo convinti della necessità di una comune ed autorevole politica estera europea e di un sistema di difesa comunitario unico.
Oggi il baricentro politico ed economico del pianeta si è spostato dall’atlantico al mediterraneo. In questa grande area del mondo l’Unione europea deve poter svolgere una funzione di governo dei processi politici ed economici. L’Ue può recitare un ruolo determinante insieme alla nuova amministrazione americana nel processo di pace in medioriente con l’obiettivo certo della sicurezza di Israele e della creazione dello stato palestinese.
Ci sentiamo a pieno titolo cittadini europei. In Europa vogliamo costruire il nostro futuro, il nostro progetto di vita. Il Partito democratico ha segnato nel suo codice genetico l’integrazione europea come priorità ed opportunità per l’Italia e prospettiva politica irrinunciabile per le giovani generazioni. Noi, Giovani democratici, siamo convinti che attraverso il nostro impegno diretto nelle amministrazioni locali riusciremo a dimostrare vogliamo essere il motore di questo processo. Siamo cittadini europei che vogliono costruire gli Stati Uniti d’Europa dal basso mettendosi al servizio della propria comunità, non vogliamo guardare alle divisioni ideologiche di un passato che non abbiamo vissuto, ma combattere la nostra battaglia al fianco di tutte le forze politiche europee, democratiche e socialiste, che condividano con noi la necessità di un rilancio dell’ideale europeista fatto di scelte concrete e quotidiane. A Strasburgo come in ogni singolo comune del nostro paese.
Un New Deal Ecologico, rilanciare l’economia e garantire il futuro.
Per democratizzare l’energia, rilanciare l’economia e garantire la sicurezza degli edifici con la bioedilizia e sperimentare nei nostri comuni forme di mobilità sostenibile
I paesi europei sono impegnati a raggiungere entro il 2020 l’ambizioso obiettivo 20 20 20: Produrre il 20% dell’energia da fonti rinnovabili, risparmiare il 20% del consumo energetico e ridurre del 20% le emissioni di CO2. Non sono solo freddi numeri ma l’unica strada possibile per garantire all’Italia un futuro sostenibile.
Ci candidiamo ad essere nelle amministrazioni le “sentinelle ecologiche” necessarie ad operare nel nostro paese una rivoluzione ambientale ed energetica. Lavoreremo per semplificare ed armonizzare le procedure di autorizzazione sul fotovoltaico e sull’eolico, creare Distretti delle Rinnovabili nelle Regioni, velocizzare le procedure di allaccio alla rete energetica, attivare Campi Solari Condivisi tra comune e cittadini e garantire la formazione permanente dei tecnici comunali sui temi dell’efficienza energetica e l’introduzione nella pubblica amministrazione di nuove figure tecniche in grado di garantire e certificare la sostenibilità delle politiche locali che metteremo in atto. I programmi europei consentono alle amministrazioni di investire importanti risorse nella mobilità sostenibile, dove saremo eletti introdurremo od amplieremo i servizi di bike sharing e car sharing, miglioreremo i servizi pubblici, garantiremo ai cittadini il diritto di potersi muovere riducendo gli alti costi individuali e collettivi di una politica della mobilità vecchia, spesso incapace di promuovere forme di trasporto diverse da quelle tradizionali.
Vogliamo che la politica degli ecoincentivi ceda il passo all’individuazione di eco requisiti obbligatori per tutti, a cominciare dall’edilizia dove attraverso i principi della bioedilizia è possibile costruire edifici più funzionali, che consumino meno energia e al tempo stesso siano più sicuri in caso di calamità naturali. Il futuro e la sicurezza non devono essere “incentivati” ma garantiti. Attraverso la democratizzazione dell’energia vogliamo che tutti i cittadini italiani possano essere messi in condizione di produrre, almeno in parte, l’energia che consumano. Vogliamo cooperare con le istituzioni nazionali ed europee per favorire il sorgere in Italia di un New Deal Ecologico che rilanci l’economia e preservi e valorizzi le risorse naturali e culturali del nostro paese.
L’Europa per tutti, tutti per l’Europa
Trasparenza nella gestione delle risorse per fare luce sull’Europa che c’è ma non si sa
La commissione europea gestisce un bilancio di 235 euro annui per ogni cittadino per finanziare progetti e misure proposte dal Parlamento Europeo e dal Consiglio d’Europa. Queste risorse garantiscono un impulso costante allo sviluppo economico dei singoli paesi, garantendo la costruzione di nuove infrastrutture, la nascita di attività imprenditoriali e il sostegno dell’agricoltura. Solo attraverso una gestione attenta e trasparente di queste risorse riusciremo a riavvicinare le istituzioni e i cittadini europei, svelando in concreto quanto l’europa può incidere quotidianamente nella vita di ciascuno di noi. Il Rilancio del Mezzogiorno, ad esempio, è un obiettivo dell’intera Europa, noi vogliamo raggiungerlo grazie a politiche in grado di esaltare la qualità dei prodotti dei nostri territori, della nostra cultura, della nostra inventiva e creatività. Per questo vogliamo lanciare campagne di comunicazione che sottraggano gli investimenti europei delle diverse regioni al burocratese degli addetti ai lavori e rendano finalmente possibile a tutti i piccoli imprenditori di accedere a fondi ed opportunità.
Il modello sociale europeo in Italia, una sfida possibile.
Per coniugare diritti e opportunità, realizzare un nuovo piano di edilizia giovanile e l’introduzione di un reddito minimo per gli studenti attraverso i prestiti d’onore.
Vogliamo affermare con forza che il modello sociale europeo è compimento e non semplice abbellimento delle democrazie moderne. Oggi si impone la sfida nuova di coniugare diritti ed opportunità, motivazioni personali e un modello di cittadinanza che includa il lavoro nei suoi caratteri costituenti.
Per questo vogliamo impegnarci per un welfare che ampli le opportunità di tutti e che dia finalmente autonomia al progetto di vita di ogni giovane italiano, così come accade in ogni paese europeo. Per questo chiediamo la garanzia di un reddito minimo durante gli studi sotto la forma di un prestito d’onore con amplie agevolazioni per gli studenti meritevoli, un piano per l’edilizia giovanile che dia accesso non solo alla proprietà della casa ma anche alla locazione, il superamento del dualismo contrattuale che regoli la flessibilità e una rete di sussidi di disoccupazione universale centrata sul cittadino come elemento caratteristico dell’appartenza ad una comunità.
Portare l’Italia in Europa significa anche portare l’Europa in Italia introducendo diritti, tutele e modelli che negli altri paesi sono prassi comune da molti anni. Ma vuol dire anche dare forza ad un progetto politico e culturale, quello del Partito Democratico, che non può non sfidare la destra anche sul piano culturale. Il mondo nuovo che uscirà dalla crisi ha bisogno di paradigmi culturali adeguati.
La Strategia di Lisbona, la conoscenza è la nostra ricchezza .
Per introdurre un sistema formativo pubblico omogeneo in Europa e radicare il senso di appartenenza all’unione con il servizio civile europeo.
Crediamo nell’ideale di costruire un’ Europa della conoscenza, dell’istruzione e della ricerca, e non solamente dell’economia. Per questo riteniamo necessario che vengano rilanciati gli Obiettivi della strategia di Lisbona in chiave europea e non solo intergovernativa.
Essendo noi, ad avere l’esigenza di potere guardare all’Europa come un luogo comune di formazione, riteniamo sia fondamentale proprio rispetto alla strategia di Lisbona, investire maggiormente su sistemi formativi omogenei che favoriscano risorse pubbliche destinate alla scuola, all’università, alla ricerca per costruire un sistema formativo pubblico, di qualità, europeo.
Per questo va incrementata la mobilità studentesca, introducendo un Universal Erasmus che consenta a tutti gli studenti europei di vivere un’esperienza di formazione o studio all’estero. Coltiviamo il sogno che, così come la leva militare obbligatoria ha generato nei nostri padri il senso di appartenenza alla comunità nazionale, questo stesso ruolo possa essere svolto oggi da una nuova istituzione. Chiediamo l’introduzione di un servizio civile europeo, aperto a tutti i giovani al termine del percorso di studi obbligatori, che possa radicare nella nostra generazione uno spirito di piena cittadinanza europea. Un esercito senz’armi al servizio della tutela del patrimonio culturale e ambientale, a sostegno delle politiche sociali. Un europa di pace, diritti e valori si costruisce con l’impegno di ciascuno, coinvolgendo e responsabilizzando tutti nel compimento dell’ideale europeista.