Calascibetta. Continua querelle su realizzazione di una bambinopoli in pieno centro storico
Calascibetta - 27/06/2017
Calascibetta. A distanza di qualche giorno dalla netta presa di posizione del gruppo consiliare xibetano “Riunire Calascibetta” i quali contestavano la realizzazione di una bambinopoli in pieno centro storico e vicina al monumento in onore ai caduti della I guerra mondiale, interviene adesso l’amministrazione comunale con il vice sindaco Salvatore Cucci sostenendo innanzitutto che «nell’ambito della riqualificazione degli spazi urbani abbandonati, si intende recuperare un luogo della Piazza Umberto I a verde attrezzato con la posa di semplici giochi per i bambini» che, osserva Cucci, «è all’esterno dell’area circoscritta del monumento al Milite Ignoto, oggi deturpato dalle scritte e quant’altro si verifica che è sotto gli occhi di tutti i cittadini». Il vice sindaco osserva poi che i giochi installati «sono stati regolarmente autorizzati dalla Soprintendenza e il procedimento amministrativo ha seguito il giusto iter». Cucci ripercorre, quindi, le tappe della vicenda iniziando dal 7 aprile quando arriva «l’autorizzazione condizionata della Soprintendenza, conseguentemente, la perizia di variante secondo le prescrizioni dell’Ufficio della Soprintendenza». Il 4 maggio, ricorda, c’è invece il contratto dei lavori e la consegna degli stessi a conclusione del procedimento amministrativo. A norma di legge, aggiunge Cucci, «i lavori sono stati avviati dopo l’ottenimento dell’autorizzazione della Soprintendenza. Quindi, nessuna autorizzazione in sanatoria, nessuna violazione alla percezione dei valori paesaggistici o monumentali oggetto di salvaguardia, ma semplice strumentalizzazione in direzione di tentare di bloccare l’attività amministrativa del Comune» che chiude con una “stoccata”: «I cittadini sanno che si perseguitano le violazioni edilizie soltanto quando i lavori, privati o pubblici, vengono iniziati prima dell’ottenimento delle autorizzazioni o senza le necessarie autorizzazioni e non hanno bisogno di “sapientoni” poco informati».