‘PUGNO ALLO STOMACO’ PER LA PROVINCIA DI ENNA
Enna-Provincia - 05/10/2006
Enna 05/10/06 – Oggi doveva essere una tranquilla giornata di sciopero per la nostra testata giornalistica, ma ciò che è venuto fuori dalla Finanziaria presentata dal Governo Prodi non può esimerci dal commentare la scellerata proposta di questo Governo il quale ha inserito nel punto c) dell’articolo 32 ed ancor di più nell’articolo 33 della Finanziaria l’idea di sopprimere la ‘Provincia di Enna’ così come tutte quelle che non raggiungono i 200 mila abitanti.
Una proposta che ha creato subbuglio e rabbia perché darebbe il definitivo colpo di grazia al nostro territorio tanto bistrattato negli ultimi anni; in un sol colpo ci priverebbero della Provincia, della Prefettura, della Questura, della Caserma de Vigili del Fuoco e chissà quanti altri uffici tra cui (forse) anche l’Università.
Questa volta gli ennesi non sono disposti a cedere ciò che si è guadagnato negli anni, non sono disposti ad abbassarsi ad una politica da basso profilo che cerca solo i propri interessi così come sta facendo il Governo di centrosinistra il quale pur di far bella figura per ridurre i costi elimina una Provincia con tanto di storia come la nostra.
Abbiamo dato spazio, nella nostra testata, agli interventi di molti politici del nostro territorio, ma anche regionali come il Governatore Salvatore Cuffaro, il responsabile di A.N. Domenico Nania che hanno difeso a spada tratta Enna; la nostra redazione inoltre ha ricevuto tante telefonate ed e-mail di protesta di semplici cittadini che non ne possono più di questo tipo di politica e minacciano di intervenire nel caso in cui passasse al Parlamento la proposta del Governo Prodi.
Dagli interventi dei nostri lettori ci ha colpito un aspetto in particolare, infatti, sono stati molti ad augurarsi che avvenga quanto previsto perché così si colpirebbe tutta la classe politica provinciale che andrebbe a casa, un’idea non sporadica, ma quasi unanime, noi abbiamo deciso di pubblicare uno stralcio significativo dei tanti interventi: “Gentile Direttore, resto molto deluso da ciò che è emerso da questa Finanziaria, è inimmaginabile che avvenga una cosa del genere eppure pare che ci siano i presupposti, se da un lato esprimo la mia paura dall’altro penso che sia l’occasione giusta che i nostri politici locali decidano di darsi a vita privata perché non in grado di preservare i nostri interessi, sono molto deluso”; molti hanno aggiunto a chiare lettere che il popolo ennese non dimentica quanto accade, ora bisogna ricordarlo ai politici che le prossime tornate elettorali non saranno tutte rose e fiori.
Un’altra mail arrivata dice quanto segue: «Nell’esprimere tutto il mio rammarico per quello che accade vorrei consigliare alla classe politica che nel caso in cui la norma non vada avanti, che non mettano i panni da trionfatori perché il fatto che sia arrivata nella Finanziaria è una sconfitta, personale, politica e ideologica perché non si è stato in grado di difendere il proprio territorio»; c’è però chi fa una proposta provocatoria: «Se davvero i nostri deputati vogliono difendere la nostra Provincia, che si dimettano dai propri partiti per protesta contro chi ha voluto minacciare la nostra identità, andando anche contro le proprie segreterie partitiche».
In molti si stanno muovendo in attesa di notizie ufficiali, al comune si pensa ad un consiglio comunale straordinario, stessa cosa alla Provincia, ma vien da chiedersi se tanto può bastare; di certo c’è che quelli che potrebbero essere ex amministratori (nel caso venisse approvato il provvedimento) dovranno sottostare a qualche altro presidente di provincia e ad altri organi provinciali amministrativi e di partito che sicuramente non si faranno scalzare dagli ex politici e amministratori dell’ex provincia di Enna.
Questa infelice idea di Prodi e amici è di sicuro un pugno allo stomaco per la provincia ennese che ha spesso votato per il centrosinistra ed ora come ringraziamento si vede minata i propri diritti, proprio alla vigilia dell’anniversario degli 80 anni dell’instaurazione di Enna a capoluogo per mano di Benito Mussolini.
Fino ad un anno addietro era facile accusare il Governo Berlusconi per qualunque cosa egli facesse ed allora tutti scendevano in piazza a protestare, ma ora che al governo ci sono gli amici degli amici si cerca di sdrammatizzare dicendo di aver “ricevuto rassicurazioni” che nulla succederà; se tale proposta fosse stata fatta 365 giorni fa sindacati, politici di sinistra, studenti e alcune categorie lavorative si trovavano già in piazza, oggi NO.
Poche ore fa alcuni politici hanno rassicurato che la norma sarà “cassata”, ma perché non ci si è pensato prima? Perché attendere e creare subbuglio tra la cittadinanza? Viene il dubbio che si voleva fare una sorpresa…
Negli anni scorsi Enna è stata privata della Telecom, dell’Enel, è stata chiusa la miniera di Pasquasia, ma solo qualche comunicato di protesta, ora che invece l’interesse è politico può darsi che si salvi la Nostra Provincia, ma ci sarà da stare attenti a quanto farà nel suo quinquennio (se durerà!!) questo Governo perché dalle prime indicazioni non sembra amare la nostra terra.
La redazione di ViviEnna