Processo ad Acquaenna, Comitato ai sindaci, “verifica per rescissione del contratto”

Il Comitato Senzacquaenna chiede ai sindaci, all’Ati ed al Libero consorzio di avviare una verifica per accertare eventuali inadempimenti da parte del gestore idrico tali da giustificare la rescissione del contratto. Una richiesta avanzata attraverso il legale del Comitato, l’avvocato Gianpiero Cortese, dopo la notizia del rinvio a giudizio di AcquaEnna, di alcuni suoi vertici e di due ex sindaci di Barrafranca, in merito ad un presunto inquinamento idrico ed alla violazione della convenzione tra la stessa società e l’Ati risalente al 2004.

Il rischio della prescrizione

“Sappiamo perfettamente che si tratta di un processo ancora da celebrarsi e che le responsabilità andranno accertate all’esito di tutti i gradi di giudizio, anche se temiamo un rischio prescrizione, atteso che i fatti, pur contestati in permanenza, risalirebbero al 2017” spiegano dal Comitato Senzacquaenna che, però, sottolinea  “le enormi carenze più volte evidenziate circa il rispetto della convenzione, le diverse voci di sindaci che si sono espresse in favore di uno studio sulla fattibilità legale di un recesso da parte degli enti dalla predetta convenzione per inadempimento da parte del gestore”.

La richiesta

Per questo motivo, nella sua lettera, il legale del Comitato invita i sindaci e dunque l’Ati “a prescindere dall’esito del giudizio penale (al quale sarebbe stato opportuno partecipare quali persone offese, costituendosi parte civile, da parte di tutti i Comuni dell’ATI), ad accertare eventuali inadempimenti e/o altri che dovessero emergere, al fine di poter instaurare, se del caso, una procedura di rescissione nelle sedi giudizialmente deputate, in danno del gestore”.