Ai funerali del papa ci sarà un pezzo di Enna, veglia a Piazza Armerina
Enna-Cronaca - 24/04/2025
Sabato per i funerali del papa ci sarà un pezzo di Sicilia, come sempre. Non solo la rappresentanza politica, non solo i tanti fedeli ma anche l’impianto di sicurezza ed assistenza vedrà impegnati i mezzi siciliani.
Veglia a Piazza Armerina
Nell’Ennese, i fedeli arriveranno chi in auto, chi in pullman per tributare l’ultimo saluto a Francesco che nel 2018 è stato a Piazza Armerina. Non è stato reso noto se il vescovo, Rosario Gisana, sarà presente al rito funebre, frattanto, ieri sera, alla Cattedrale di Piazza Armerina si è tenuta una veglia di preghiera per il Santo Padre.
In partenza una colonna mobile della protezione civile
La Protezione civile della Regione Siciliana, in collaborazione con il coordinamento tra le Regioni e con il dipartimento nazionale di Protezione civile, su indicazione del governatore Renato Schifani, darà il proprio contributo alle iniziative di assistenza e accoglienza alle centinaia di migliaia di pellegrini che si recheranno a Roma in occasione dei funerali di papa Francesco, in programma sabato prossimo.
Il dirigente generale Salvo Cocina ha infatti disposto l’invio di una colonna mobile di 12 mezzi con 43 volontari, coordinati da tre funzionari regionali. I volontari provenienti dalle varie zone della Sicilia si raduneranno stasera a Messina e giungeranno nella prima mattina a Roma, dove saranno alloggiati nel campo allestito a Centocelle.
Le squadre della Protezione civile siciliana forniranno supporto ai pellegrini fino a domenica 27 aprile. Lavoreranno fianco a fianco con i colleghi delle altre Regioni per garantire un’accoglienza ordinata e un’assistenza efficace a tutti coloro che giungeranno nella Capitale.
Un papa amato nell’isola
Francesco era un Papa molto amato in Sicilia, Appena qualche mese fa, il 21 gennaio, era stato presentato un sondaggio in base al quale la Sicilia era la roccaforte della fiducia in lui.
il 76% dei cittadini, rilevava il sondaggio, era convinto che la speranza sia in crisi nel mondo contemporaneo: è un’attesa che sopravanza l’aspettativa di messaggi di matrice strettamente spirituale. Forte risultava l’auspicio che il Giubileo potesse rafforzare l’attenzione sulle urgenze della società: un’attesa che sopravanza l’aspettativa di messaggi di matrice strettamente spirituale. Il 72% dei siciliani sperava che, nel corso del 2025, crescesse l’impegno per la pace in tutte le aree di guerra. 6 su 10 si auguravano che si sarebbe rafforzata la lotta alle cause strutturali della povertà e della fame e l’impegno contro le disuguaglianze, temi che hanno contraddistinto – nella percezione collettiva – il Pontificato di Francesco.
“Papa Francesco, sin dal primo anno di Pontificato – spiegava il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – è la figura pubblica della quale, in assoluto, i siciliani si fidano di più: ben oltre la fede o la pratica religiosa. Piace la sua sintonia con i bisogni reali delle famiglie, la chiarezza e la spontaneità delle sue parole”.
Per 7 siciliani su 10 – secondo la ricerca dell’Istituto Demopolis – il Magistero di Francesco si caratterizza per l’inesausto richiamo alla pace e alla fratellanza contro l’odio e le guerre. Il 61% cita l’attenzione di Bergoglio agli ultimi e ai più deboli, con un invito costante ad un ritorno al Vangelo.
Tutti dati che oggi spiegano chiaramente il cordoglio della Sicilia nell’accompagnare il papa che tanto ha amato