Nel provvedimento che ha disposto il rinvio a giudizio per 12 persone e per la società AcquaEnna, in merito ad un presunto inquinamento idrico, il gip ha evidenziato un aspetto non di poco conto, relativo al rispetto della convenzione trentennale tra il gestore idrico e l’attuale Ati.
Secondo quanto prospettato dal giudice, sulla scorta dell’inchiesta dei magistrati della Procura di Enna originata da una denuncia di Assoconsumatori del 2017 e di due ex consiglieri comunali di Enna, vi sarebbe stato, da parte dei manager di AcquaEnna, un mancato adempimenti degli obblighi di quel contratto risalente al 2004 che, stando al gip, imponeva al gestore di portare avanti tutti gli interventi per il corretto funzionamento degli impianti e delle infrastrutture per il raggiungimento di standard qualitativi ottimali del servizio, che è di interesse pubblico.
Da mesi, o meglio dal giorno dell’esplosione dell’emergenza idrica, si è discusso tanto di questo famoso contratto tra AcquaEnna e l’Ati idrico: associazioni come Assonsumatori ed il giovanissimo Comitato Senzacquaenna spingono per la risoluzione ma ci sono anche alcuni sindaci tutt’altro che convinti di proseguire con la società privata, come Maurizio Dipietro, capo dell’amministrazione di Enna come ha riferito nel corso della trasmissione Talk Sicilia: “Non ho gli elementi per dire che le condizioni dal punto di vista giuridico ci sono però penso che dal punto di vista politico tutti i tentativi vadano fatti anche in direzione di una possibile risoluzione del rapporto anticipato con il gestore privato”.
Un argomento alla tesi dei “separatisti” da AcquaEnna lo ha dato il provvedimento del gip del Tribunale di Enna ma si dovrà celebrare il processo prima ed emettere una sentenza poi perché le accuse mosse dalla Procura possano cristalizzarsi, sempre che vi sarà una condanna ai danni degli imputati.
Un altro sindaco, Alfio Giachino, ha addirittura dato un incarico ad un docente universitario per provare a sciogliere il contratto. La questione è stata discussa anche all’Ati, tra i sindaci dei Comuni ennesi ma non è emerso, nel concreto, alcun provvedimento se non la volontà di verificare ogni ipotesi possibile di separazione.