Gli appuntamenti della Settimana Santa a Valguarnera
Valguarnera - 09/04/2025
Entrano nel vivo i riti della Settimana Santa a Valguarnera. Nell’occasione la Parrocchia di San Giuseppe, guidata dal parroco Enzo Ciulo, per la domenica della Palme alle 10,45, rievoca l’ingresso di Gesù
a Gerusalemme con la partecipazione dell’associazione “Big Aretè creare arte”, accompagnati dal gruppo musicale “Amici della Musica”. Anche quest’anno alla solenne processione prenderà parte il cast della
Passio Christi zero 25. A seguire la benedizione delle palme e la processione con i bambini del catechismo, la confraternita ed i ragazzi della “Big Aretè Creare Arte” in abiti d’epoca percorreranno via
Montegrappa, Via Angelo Pavone, via Sant’Elena e via Veneto per rientrare in chiesa dove sarà celebrata la messa solenne animata dal coro.
La traslazione della statua Ecce Homo
Novità di quest’anno, a conclusione della Santa Messa delle 19, la bellissima statua dell’Ecce Homo sarà solennemente traslata dalla chiesa di San Giuseppe alla chiesa di San Liborio per essere esposta la
sera del giovedì santo. Anche la Parrocchia di San Francesco, diretta da don Salvatore Cumia si prepara alla settimana santa con la processione di domenica 13 aprile e la benedizione delle palme, mentre giovedì santo segue la processione con la confraternita di San Francesco per la visita dei sepolcri. Sabato 19 veglia pasquale e domenica alle 18,30 Santa Messa. Ma il clou della festa, oltre che dagli austeri sepolcri che si potranno visitare in tutte le chiese la sera del giovedì santo e per l’intera mattinata del giorno successivo, è rappresentato il venerdì santo dalla processione per le vie della città della bara con Gesù morto.
Il ruolo delle Confraternite
Processione organizzata dalla Chiesa Madre diretta dal parroco Francesco Rizzo. La celebrazione del Venerdì Santo coinvolge in modo solenne le decine di confraternite locali, in tutto alcune centinaia di
persone tra le quali molte donne. La bellissima bara con Gesù morto sarà condotta lungo tutto il percorso tradizionale da una ventina di persone che a passo cadenzato simboleggiano il dolore nel ricordo
della morte. Dietro la bara di Gesù segue il percolo di Maria Addolorata che viene portato a spalle da ragazze e dietro ancora, la statua di San Giovanni. I portatori della bara di Gesù morto indossano per l’occasione una mantellina viola mentre le donne che portano Maria addolorata sono vestite di nero.
Dietro le tre bare la banda comunale, che nell’occasione intona brani di Gesù morto.
Il popolomeo
La caratteristica della celebrazione è rappresentata però dal canto del “popolomeo”, un lamento antichissimo intonato da un gruppo di persone che mirabilmente ripercorrono dietro la processione le tappe della vita di Gesù. Una tradizione antichissima questa che rappresenta il momento più solenne della celebrazione. Chi si cimenta in questi canti, alcuni dei quali con voce possente, sono gruppi di persone che conoscono benissimo tutta la passione di Gesù morto. Gli argomenti religiosi contenuti nei canti provengono dai Vangeli della Chiesa ufficiale e da quelli apocrifi e sono ispirati ai temi della Passione e morte di Gesù e del lamento della Vergine Maria.