La frascatula e la fava larga come traino turistico, incontro a Centuripe
Comunicati Stampa - 07/04/2025
Domani, 8 aprile all’Istituto Professionale Alberghiero “Don Pino Puglisi” di Centuripe (EN), in collaborazione con RE.NA.IA, Rete Nazionale Istituti Alberghieri, e dopo la partecipazione dell’istituto alberghiero di Centuripe (EN) a “Sicilia Regione europea della gastronomia 2025”, si terrà un convegno sul tema alberghiero e sulla valorizzazione dei prodotti del territorio.
Il convegno intende fare il punto sui Piani di assetto del territorio della Sicilia e in particolare della provincia di Enna, accendendo i riflettori su come questi prodotti agroalimentari tradizionali possono contribuire nella formazione dei professionisti del settore turistico – alberghiero. Sotto la lente d’ingrandimento due eccellenze dell’ennese: la frascatula, una sorta di polenta dell’ennese, e la fava larga di Leonforte che saranno poi degustati dagli intervenuti grazie all’impegno di docenti ed alunni dei laboratori di cucina.
Il convegno si aprirà alle 09:30 con i saluti di Serafino Lo Cascio, dirigente scolastico dell’ istituto di istruzione superiore. “Fortunato Fedele”, presenti il sindaco di Leonforte, Piero Livolsi e quello di Centuripe, Salvatore La. Spina. Seguiranno le relazioni, con gli interventi di accademici ed esperti; poi la tavola rotonda con alunni e docenti; infine il racconto delle esperienze sul territorio attraverso un percorso enogastronomico servito sul rooftop dell’istituto che permetterà agli ospiti d degustare i legumi della provincia di Enna, accompagnati da salsiccia di suino nero dei Nebrodi e broccoletto declinata appunto nella frascatula, i cavatelli con la fava larga di Leonforte, i bucatini con la mollica di pane tostato, finocchietto selvatico e alici, il filetto di maialino cotto a bassa temperatura con crema di fichi secchi di Nissoria e caponata di melanzane e per finire i dolci tipici di Agira, le cassatelle.
L’elenco dei Pat, piani di assetto del territorio, è stato istituito dal Ministero delle Politiche Agricole con la collaborazione delle regioni. In Italia sono ormai più di 5mila di cui oltre 270 in Sicilia, con un elenco che viene aggiornato ogni anno. Il requisito per essere inseriti è quello di essere “ottenuti con metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni”. Si tratta di prodotti di nicchia, che però non possono figurare tra quelli insigniti dei marchi DOP o IGP.
Foto tratta da blog.giallozafferano.it