Elezioni ex Provincia, la corsa per piantare le bandierine politiche

Il Libero consorzio comunale di Enna avrà finalmente gli organi di governo ma il suo funzionamento dipenderà da tanti altri fattori. Uno di questi è certamente il modello associativo (o consortile poco importa) che i Sindaci di Enna hanno già sperimentato, loro malgrado, in occasione della gestione integrata dei rifiuti e delle risorse idriche.

L’allergia dei sindaci alla gestione associata

L’incubo degli AA.TT.OO. è sempre dietro l’angolo per il semplice motivo che i nostri amministratori locali non hanno la cultura della gestione associata dei servizi pubblici locali. Anzi, al netto di qualche sporadica esperienza, come il GAL Rocca di Cerere in cui la componente privata ha fatto la differenza, i Sindaci hanno sempre dimostrato di tollerare poco la collegialità sia nell’esercizio congiunto della funzione di indirizzo politico che nella funzione esecutiva e di governo.

Mancano i soldi

Se a ciò si aggiunge che il Libero consorzio comunale di Enna sarà governato a costo zero, è facile prevedere una gestione sbrigativa e burocratica di tale ente, a danno delle politiche di area vasta di cui tanto ha bisogno il nostro territorio. In tale contesto, come abbiamo più volte evidenziato, la parallela presenza dell’Unione dei Comuni “Area interna di Troina” finirà per privare di stimoli e di risorse finanziarie il correlato dibattito politico.

Il gioco delle bandierine

In sostanza, il Libero consorzio comunale (formato dai 20 Comuni della provincia) rischia di essere solo un
luogo di rappresentanza politica mentre l’Unione dei Comuni (formata da 14 Comuni della provincia) rappresenterà il vero motore di sviluppo territoriale, visto che gode già di progetti e risorse finanziare pari a 40 milioni di euro. Ciò nonostante, e non curanti dell’instabilità strutturale delle poltroncine che si
accingono ad occupare il prossimo 27 aprile, le forze politiche sembrano particolarmente impegnate a piazzare comunque le proprie bandierine, sperando in un accrescimento del rispettivo potere contrattuale ovvero in una qualche forma futura di ritorno elettorale.

Mancano programmi

Che le cose stiano andando così lo dimostra la totale assenza di idee, progetti e programmi in capo ai potenziali candidati alla carica di Presidente del Libero consorzio comunale. Guai a chiedere loro qualcosa sul nuovo modello istituzionale o sulle politiche di area vasta che si vorranno promuovere. Sarebbe
imbarazzante!