Carrozzone Ato, la giunta, “Pd sa chi ha fatto le assunzioni”

“Tutti però sanno chi ha gestito l’ATO rifiuti, chi ne ha determinato l’abnorme organico, come sono state fatte le assunzioni, per volere di chi e a favore di chi”. E’ la replica della giunta comunale ennese al segretario del Pd di Enna, Giuseppe Seminara, che, sabato scorso, a proposito della genesi dell’Ato rifiuti, poi fallito creando dei gravi problemi economici ai Comuni, ha parlato di responsabilità del Centrodestra, ricordando come nel Cda vi fosse Paolo Colianni, con l’incarico di vicepresidente.

“Responsabilità politiche e giuridiche del Pd”

L’amministrazione, a proposito del fallimento dell’Ato rifiuti, torna a puntare l’indice contro il Pd. “Si tratta di responsabilità politiche, quelle giuridiche sono state coperte da prescrizioni cadute sui processi penali a carico dei leader dei partiti che hanno dato vita al PD e che del PD fanno ancora parte” e sfida il segretario cittadino dem Seminara “a farsi un giro tra i cittadini ennesi e verificherà percentuali prossime al 100% circa il loro convincimento della responsabilità della sua parte politica sulla gestione ATO e sul suo fallimento”.

La condanna del Comune in primo grado

Nella sua complessa replica, la giunta rispolvera il contenzioso con Oiken che in primo grado ha scucito al Comune ennese 1,2 milioni di euro per inadempienze dell’Ato rifiuti. “Ancora nel 2025 incombono sul Comune di Enna e dunque pro quota su ogni cittadino ennese, con giudizi pendenti o con sentenze non definitive, richieste per circa 31 milioni di euro a causa della gestione dell’ATO EnnaEuno”. E proseguendo, “gli ricordiamo – prosegue la nota dell’amministrazione – che purtroppo l’argomento non riguarda il passato perché la condanna al pagamento di più di un milione di euro condiziona il presente e inciderà sui futuri servizi alla collettività che dovranno essere tagliati, con immancabile piagnisteo della segreteria PD su manutenzioni carenti e vita culturale sonnolenta”.

“Colianni non si insediò nel Cda”

La giunta difende anche la posizione di Campanile, Contino, Ferrari e Comito che “votarono l’esternalizzazione del servizio non la sua scellerata gestione che invece criticarono da subito qualcuno facendone la propria bandiera dell’impegno politico”. In merito alla vicepresidenza del Cda dell’Ato rifiuti assegnata a Paolo Colianni, “non si insediò nemmeno, non prese parte a nessuna delle sciagurate scelte che definirono l’ATO nei termini che conosciamo, anzi ne prese le distanze con critiche politiche che si possono ancora oggi trovare sui media”.

“Nessun dirigente Ato confermato”

Infine, l’amministrazione precisa che “non abbiamo confermato nessun dirigente di provenienza ATO né ha “licenziato qualche decina di lavoratori” perché non ha avuto nessun potere di farlo, essendo stato detto potere esercitato dalla SRR”