Assunzioni facili e sistema Enna, “sì, è la città dei raccomandati”

Altro che città della cultura, della gentilezza o della noia.  “Enna è la città delle raccomandazioni” è il commento tranchant del giornalista e scrittore Paolo Di Marco dopo una settimana in città in cui si è dibattuto molto su cosa è diventata Enna sotto l’aspetto sociale e culturale con forti declinazioni critiche.

Le polemiche

Il dibattito è stato anche animato dalle polemiche tra amministrazione comunale e opposizione sul caso della condanna del Comune sulla vicenda Oikos, la società dei rifiuti che per il servizio di smaltimento non venne pagata dall’allora Ato rifiuti, composto dai Comuni ennesi, tutti quanti condannati in primo grado al pagamento delle spettanze.

Il post di una donna

Di Marco prende spunto dal post di una donna che ha bollato Enna come la città della raccomandazione per dare spazio alla sua analisi, partendo proprio da quella brutta storia della gestione dei rifiuti.

Il caso rifiuti e le assunzioni facili

“Una verità conosciuta, accettata e subita. Chi non l’ha accettata- spiega Di Marco – sono i tanti giovani che per lavorare hanno fatto armi e bagagli e sono andati fuori desertificando Enna e la sua provincia. Facendo alcuni passi indietro si può capire quanta ragione ha la signora nello scritto. Primi anni 2000 nasce l’Ato rifiuti, tragedia per la comunità ennese ed oggi ne possiamo tastare le nefaste conseguenze. Furono fatte centinaia e centinaia di assunzioni senza la minima trasparenza”.

Le aziende collegate all’ex Provincia e la sanità

Per non parlare delle “numerose società quasi tutte collegate all’ex Provincia che assunsero dipendenti senza un minimo di trasparenza” ed anche sul fronte della sanità il giornalista e scrittore ne ha da dire. “Negli ultimi anni il servizio sanitario ha esternalizzato alcuni servizi affidandoli a società private. Anche in questo caso le società interessate si sono comportate come semplici privati rispettando la legge ma non la comunità” riferisce Di Marco.

L’affondo alla classe politica

E poi la stoccata alla classe politica ennese. “In estrema sintesi il quadro è questo ma c’è da sottolineare l’aspetto più grave: nel periodo considerato non c’è stato esponente politico o partito o istituzione che si sia intestata una battaglia in favore della trasparenza”. Per questo, alla luce della disaffezione al voto, Di Marco sollecita “una riflessione del mondo politico”.