Il Comitato Senzacquaenna annuncia la sua presenza ai lavori dell’assemblea dei Sindaci che ha all’ordine del giorno l’aggiornamento delle tariffe idriche per il quinquennio 2024-2029. Gli esponenti del Movimento avvertono che se i primi cittadini non formuleranno una proposta passerà quella di AcquaEnna che, comunque, prevede un aumento.
Il Comitato ritiene che in caso di immobilismo dell’Ati si procederebbe spediti verso “un incremento, retroattivo al 2024, che consisterebbe nel definitivo colpo di grazia nei confronti di una cittadinanza già stremata dalle altre bollette ed a rischio di nuovi problemi di erogazione, se si riproponesse lo stesso scenario della scorsa estate”.
Da parte loro, i sindaci, in una precedente assemblea, hanno preso tempo, assicurando di volersi affidare a dei consulenti per formulare la loro proposta che, comunque, non deve tenere conto di investimenti sulla rete idrica. Infatti, come prevede il Piano d’ambito ennese, il 31% delle risorse per gli interventi su tutto il comparto idrico, viene attinto dalle bollette pagate dagli utenti.
“Saremo particolarmente vigili – spiegano dal Comitato – ed attenti per che il passaggio odierno risulta decisivo per conoscere l’atteggiamento ed il voto di ciascuno dei rappresentanti dei cittadini. Risulterebbe incomprensibile che i primi cittadini, ciascuno rappresentante della propria comunità possano rendersi complici, semplicemente rimanendo a guardare, di un ulteriore incremento delle tariffe perché, a questo punto, il sistema potrebbe realmente saltare”.
Ha fatto rumore anche ad Enna la recente inchiesta della Procura di Caltanissetta culminata con il sequestro di documenti nella sede di Caltacqua, gestore del servizio idrico. Ci sono vari filoni di inchiesta, tra cui, la non potabilità dell’acqua, l’inquinamento ambientale ma anche la gestione dell’intero sistema idrico.
“Seguiremo con attenzione, così come abbiamo preso – dicono dal Comitato – atto che a Caltanissetta, in condizioni di gestione molto simili a quelle ennesi (gestore privato, tariffe alte, compartecipazione in termini di maggioranza azionaria di soci esterni, con ingresso di capitali ulteriori, per il tramite di altre consociate del gestore) la magistratura ha aperto una indagine che sembra aprire scenari preoccupanti in danno dei cittadini. Non sappiamo se ad Enna possano essere accaduti fatti della stessa rilevanza ed è proprio per questo che abbiamo avviato esposti in tal senso alla locale Procura, attendendo le valutazioni di competenza da parte dell’autorità giudiziaria”. La Procura di Enna, nei mesi scorsi, in piena emergenza idrica, aprì un’inchiesta, acquisendo varie documentazioni.