“Se il cuore pulsante della Sicilia può formare medici che siano medici di qualità in grado di mantenere gli standard qualitativi straordinariamente elevati che tutto il mondo ci riconosce, io sono sicura che Enna possa essere un presidio, un pilastro di qualità della formazione”. Lo ha detto il ministro dell’Università Anna Maria Bernini a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico 2024-2025 all’Università Kore di Enna nel Centro Leda del Polo scientifico e tecnologico di Santa Panasia.
“La priorità in questo momento – ha aggiunto il ministro Bernini – è il corso di laurea in medicina e chirurgia. Siamo riusciti a valorizzarli avendo abolito i test dopo ventennali tentativi di farlo ed avendo superato il numero chiuso così come lo abbiamo conosciuto. Noi siamo già pronti con il decreto legislativo attuativo perché vogliamo iniziare senza i test a crocette e con il numero già aperto in maniera programmata a partire da questo anno accademico. Non si faranno mai più i test a crocette, almeno fino a quando io sarò ministro e mi auguro per sempre, perché non hanno senso: si farà un semestre caratterizzante con gli studenti che si formeranno sulle materie che potranno spendere altrove”.
Il numero aperto aumenterà la platea dei medici e sul punto il ministro ha spiegato come sarà la pianificazione.
“L’aumento dei medici è la conseguenza di questo processo. Il numero – ha detto il ministro – aumenterà in maniera programmata, quindi sostenibile ma irreversibile, cioè ogni anno aumenteremo progressivamente i posti, ma senza aprire in maniera indiscriminata, sulla base dei fabbisogni ma anche un po’ oltre, perché noi abbiamo anche esigenze che vanno oltre rispetto a quelle che ci vengono comunicate dai nostri stakeholder e soprattutto dobbiamo evitare di continuare a fare quel turismo universitario forzato che ha massacrato nostre generazioni costringendole ad andare a studiare in Europa. Se vanno a studiare in Europa poi ritornano, vuol dire che c’è bisogno di medici qui. Quindi sono questi i fabbisogni che io considero ed è per questo che io insisto tanto, perché se sono stati all’estero, se si sono formati in altro modo, se sono stati costretti a fare scelte diverse, vuol dire che si sarebbero formati qui se il numero fosse stato aperto. C’è un problema di numero programmato e di qualità dell’offerta formativa, nessuno li può formare meglio di noi ed è su questo che io mi sto impegnando”.
All’inaugurazione dell’anno accademico c’erano il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, il presidente della Regione, Renato Schifani ed il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno. Il Governatore della Sicilia ha ribadito di essere “contento della crescita dell’offerta didattica, universitaria e culturale che sta vivendo in questo momento nel mondo della Sicilia”.
“Noi siamo grati al Ministro perché ricordo – ha aggiunto Schifani – che uno dei primi atti ufficiali è stata la partecipazione all’inaugurazione dell’anno accademico di Catania. In quell’occasione mi disse che si sarebbe impegnata per un obiettivo strategico per la nostra salute pubblica: l’abolizione del numero chiuso nella facoltà di medicina. L’ha detto e l’ha fatto, questa è la politica del fare che noi ovviamente abbiamo sempre coltivato e che apprezziamo”