Aidone in dissesto, avviata procedura per lo scioglimento del Consiglio

L’assessorato regionale agli Enti locali ha avviato il procedimento per lo scioglimento del Consiglio comunale di Aidone. Il documento, firmato dal funzionario direttivo, Daniela Leonelli e dal dirigente del servizio Indirizzi generali e contenzioso, Enti di vasta area, Bernardo Santomauro, è stato inviato al Comune di Aidone, al ministero dell’Interno ed al prefetto di Enna.

La dichiarazione del dissesto

Al centro della vicenda c’è la situazione di dissesto finanziario del Comune di Aidone dichiarato dal Consiglio comunale nella seduta del dicembre del 2020.

Il no della Commissione

I dirigenti della Regione siciliana, nel documento, indicano che per ben due volte l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato 2019/2023 è stato boccato dalla Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali (C.O.S.F.E.L.), costituita presso il Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali (D.A.I.T.) del Ministero dell’Interno. L’ultimo parere negativo è stato espresso il 23 ottobre dello scorso anno.

Le cause di scioglimento

Entrando nel dettaglio, i funzionari regionali spiegano che da un lato che il ministero “ha ribadito di non riconoscere validità ai provvedimenti di risanamento adottati dal Comune di Aidone con la seconda proposta, decretando, quindi, per la seconda volta, la mancata approvazione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato” ma dall’altro lo stesso ministero sostiene che l’avvenuta presentazione della seconda ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato oltre il termine perentorio di quarantacinque giorni stabilito dalla legge, rimarcando, altresì, l’inidoneità della proposta”.

La procedura della Regione

Insomma, il Comune ha sforato i tempi e così i dirigenti dell’Assessorato regionale richiamando un articolo, il 141, del testo unico degli enti locali, sostiene che è ipotizzabile “lo scioglimento del Consiglio Comunale per gravi e persistenti violazioni di legge”.

Nello stesso documento, i dirigenti della Regione affermano che “lo scioglimento del Consiglio Comunale per gravi e persistenti violazioni di legge trova rispondenza nell’ordinamento regionale nell’art. 54, dell’Ordinamento amministrativo degli enti locali  (O.R.EE.LL), il quale al comma 1, lettera a) prevede che Il
Consiglio è sciolto “quando violi obblighi imposti dalla legge ovvero compia gravi e ripetute violazioni di
legge, debitamente accertate e contestate, le quali dimostrino l’irregolarità del funzionamento”.

I funzionari hanno invitato il Comune “a voler controdedurre nel termine di quindici (15) giorni dalla notificazione della presente comunicazione, presentando una memoria scritta ed eventuale documentazione a corredo, riferendo, in particolare, circa la sussistenza di eventuali iniziative in opposizione al provvedimento ministeriale assunte in sede giurisdizionale”