Ex Province, Tar respinge i ricorsi, si vota il 27 aprile
Enna-Cronaca - 12/03/2025
Sono stati respinti per difetto di giurisdizione i quattro ricorsi arrivati davanti al Tar di Palermo che chiedevano di sospendere le elezioni di secondo livello degli organi delle ex province fissate in Sicilia per il 27 aprile e di adire la Corte Costituzionale.
Le elezioni riguardano i Presidenti e i consigli dei sei Liberi Consorzi e solo i consiglieri delle tre Città Metropolitane poiché i Presidenti delle Città Metropolitane coincidono con i sindaci dei comuni capoluogo.
Quattro ricorsi, un solo avvocato
I ricorsi erano stati presentati da Filippo Drago, ex sindaco di Aci Castello, che già una volta aveva conseguito sulla questione un importante risultato dinanzi alla Corte Costituzionale, sempre con il patrocinio del professore Cariola; dal Presidente del Consiglio Comunale di Ispica, Giambattista Genovese; dalla consigliera comunale di Maletto, Maria Foti, e dall’ex consigliere del Comune di Randazzo, sciolto per mafia, Francesco Sgroi (solo omonimo dell’ex sindaco).
Tutti e quattro i ricorsi erano patrocinati dall’avvocato Agatino Cariola, professore ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Catania.
Poche probabilità di successo
Le possibilità che il Tar si pronunciasse bloccando le elezioni, anche in virtù delle indicazioni della Corte di cassazione, erano davvero esigue anche se non inesistenti. Il centrodestra, in evidente difficoltà nel trovare accordi sulle candidature unitarie, senza mai confessarlo ha probabilmente aspettato l’esito di questi ricorsi nella speranza che potesse essere questo lo strumento per un nuovo rinvio in attesa della riforma complessiva delle Autonomie locali attesa per il prossimo anno da Roma. Ora dovrà trovare un qualche accordo obbligato.
L’attacco da sinistra
Da sinistra, dove non si sta meglio sul fronte degli accordi per una elezione dall’esito più che incerto, quasi certamente scadente per tutti, si parte all’attacco. A parlare è Nello Dipasquale, che si era opposto alla richiesta di sospensione intervenendo formalmente sul caso all’esame dei giudici amministrativi.
“Siamo riusciti a sventare il tentativo del centrodestra di far saltare le elezioni di secondo livello – afferma Dipasquale -. Puntavano a prolungare ancora il commissariamento degli enti per potere perpetuare il loro controllo ma questa volta gli è andata male. Le ex Province andranno al voto e, seppur non in maniera diretta, saranno i cittadini attraverso i sindaci e i consiglieri comunali a decidere chi dovrà amministrare gli enti”.