4500 ennesi in attesa di interventi chirurgici, Codacons scrive al Governo

Esplode il caso Enna in Italia dopo la notizia di 4500 utenti in attesa di un intervento chirurgico. Un numero impressionante che ha destato molto scalpore e così il Codacons ed un gruppo di associazioni, tra cui l’associazione Italiana per i Diritti del Malato e del Cittadino – Articolo 32/97, Orion, Movimento “Diritto alla Cura”, Lega Difesa del Cittadino (LDC) e Comitato Vittime Sanità Siciliana, insieme al leader nazionale e giurista Francesco Tanasi, hanno lanciato un nuovo appello al Ministro della Salute affinché intervenga immediatamente per risolvere l’emergenza sanitaria, che interessa altre zone della Sicilia.

La situazione

“La situazione – spiegano gli esponenti delle associazioni – è sempre più grave e si estende in tutta la regione. Dopo i ritardi negli esami diagnostici a Ragusa e la mancanza di farmaci per i pazienti oncologici a Palermo, ora esplode il caso Enna, dove oltre 4.500 pazienti sono in attesa di un intervento chirurgico, con 58 di loro bloccati dal 2023. Le carenze di personale, anestesisti e strumenti chirurgici stanno mettendo in ginocchio gli ospedali della provincia, aggravando una crisi che si trascina da anni”.

Messina, “disastro sanitario”

“Ci troviamo di fronte a un vero e proprio disastro sanitario, frutto di anni di cattiva gestione e di una programmazione inesistente. È inaccettabile che i cittadini siciliani vengano trattati come pazienti di serie B, costretti a subire lunghe liste d’attesa, esami diagnostici rinviati per mancanza di reagenti e terapie oncologiche sospese per carenza di farmaci” dice Bruno Messina, Vice Presidente Regionale del Codacons, denuncia con forza la gravità della situazione.

Mancano medici

“Adesso scopriamo – aggiunge – che in alcuni ospedali le operazioni chirurgiche sono ferme da mesi per carenza di anestesisti e personale specializzato. Questa situazione viola apertamente il diritto alla salute sancito dalla Costituzione. Per questo motivo, chiediamo con forza al Ministero della Salute di individuare le responsabilità di chi ha portato la sanità siciliana al collasso, di attuare il commissariamento dell’intero sistema sanitario regionale e di garantire immediatamente servizi sanitari adeguati ai cittadini. Non possiamo più permettere che la salute dei siciliani venga messa in pericolo ogni giorno.”