Movimento contro abusi a Murgano, “non porti la Spina Santa”
Enna-Cronaca - 05/03/2025
Il Movimento spontaneo Non accetto prediche da chi copre un abuso ha scritto una lettera aperta a monsignor Vincenzo Murgano, vicario giudiziale della diocesi di Piazza Armerina, rinviato a giudizio insieme al vescovo, Rosario Gisana, per falsa testimonianza. I due, secondo la tesi dei pm ennesi, avrebbero dichiarato il falso nel corso della loro deposizione durante il processo per abusi sessuali su minori nei confronti di don Giuseppe Rugolo, condannato in primo grado a 4 anni e mezzo di reclusione.
La richiesta
Il Movimento, alla luce di questo procedimento giudiziario, ha chiesto al vicario di astenersi “dal portare la Spina Santa in quel Venerdì Santo in cui si consuma la passione di Cristo”.
“Glielo chiediamo per favore – si legge nella lettera – perché́ questa comunità̀ è sempre più lacerata dal vostro atteggiamento di indifferenza nei confronti delle vittime , non è mai stata pronunciata una parola di solidarietà per loro, nessun pensiero, nessuna preghiera, dal silenzio delle confraternite su uno scandalo noto ormai non solo in tutta Italia, ma nel mondo; sempre più confusa nel vedere come, nonostante le accuse, continuate imperterriti a presiedere le sacre celebrazioni , per di più, in diverse occasioni, scortati da rappresentanti delle forze dell’ordine o delle istituzioni civili”.
La questione morale
Il Movimento, dichiarandosi garantista, specifica, a giustificazione della richiesta, che bisogna tenere conto della questione morale, uno dei pilastri della Chiesa. “Secondo la legge italiana si è tutti innocenti finché non siano stati esitati tutti i gradi di giudizio. Ma secondo il senso etico e di dignità ognuno ha già tirato le somme. Il perdono, tanto invocato dai principi cristiani, non si può applicare ai reati” si legge nella lettera.
Ed in merito alle motivazioni dei giudici sulla sentenza di Rugolo, in cui emergono delle omissioni da parte della Curia, i componenti del Movimento spontaneo Non accetto prediche da chi copre un abuso, imputano alla Diocesi di Piazza Armerina ed a molti prelati di “stare gestendo” la vicenda “con un’indifferenza che ferisce e disorienta le coscienze”.