Enna-Cronaca

Il Sistema Pergusa passa dall’istituzione di un unico ente

Al netto delle polemiche che si stanno registrando in queste ore sulla questione Autodromo di Pergusa, il dibattito che si è svolto al Consiglio comunale di Enna ha avuto il merito di fare emergere la convergenza delle posizioni politiche verso un modello di governance integrata dei diversi interessi che ruotano attorno al “Sistema Pergusa”.

Un unico ente

Fatta eccezione per alcuni Consiglieri comunali, decisamente alieni rispetto alla complessità dell’argomento, è emersa la volontà di non perdere più tempo e di ragionare su quale possa essere lo strumento più adeguato, tenendo conto, dell’esigenza di costituire un unico Ente che eserciti tutte le funzioni (sportive, ambientali, ricreative e ricettive), che razionalizzi le risorse finanziarie e che ottimizzi
le risorse umane.

I nodi

Se questo è un buon punto di partenza, la scelta dello strumento deve basarsi su un’istruttoria che metta i potenziali partners (soprattutto pubblici) nelle condizioni di valutare gli elementi, in particolare economico-finanziari, che rendano possibile la verifica di conformità della scelta, con specifico riferimento alle valutazioni circa “la convenienza economica e la sostenibilità finanziaria” dell’operazione di
investimento, da cui conseguono anche quelle relative alle possibilità alternative della gestione diretta o esternalizzata e alla compatibilità della scelta con i principi cardine dell’azione amministrativa. I partners pubblici, rispetto a quelli privati, dovranno infatti dare conto sia della funzionalità della soluzione rispetto alle esigenze e agli obiettivi dell’Amministrazione (profilo dell’efficacia) sia del corretto impiego delle
risorse pubbliche (ottica dell’efficienza ed economicità).

La sostenibilità economica

La sostenibilità finanziaria sul piano oggettivo di un nuovo investimento su Pergusa deve essere attentamente valutata dalle Amministrazioni procedenti, nell’ambito del proprio iter istruttorio, facendo ricorso agli insegnamenti messi a disposizione anche dalle scienze aziendalistiche. In particolare, va richiamata la necessità che la scelta dello strumento (azienda speciale consortile, società mista pubblico-privata, fondazione di partecipazione, società cooperativa – impresa sociale ETS a partecipazione pubblica) sia quanto meno suffragata dallo sviluppo di un approfondito business plan (o di forme analoghe di analisi di fattibilità) dell’attività di impresa che si intende intraprendere o proseguire, anche perché la scelta di alcuni strumenti richiede l’avallo preventivo della Corte dei Conti.

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Massimo Greco