Province, salta vertice per “malattia” di Mpa e Lega, accordo lontano

Niente vertice di maggioranza ieri sera a Palermo. L’incontro che doveva servire a scegliere i candidati presidenti dei Liberi Consorzi che dovranno presentarsi alle elezioni di secondo livello del 27 aprile, previsto per ieri sera e confermato fino al pomeriggio, alla fine non si è tenuto. Ufficialmente a causare il rinvio è stata l’influenza che ha impedito la partecipazione di MpA e Lega.

A casa con  la febbre Fabio Mancuso, indisponibile anche Luca Sammartino e bloccato a Roma Nino Germanà. Di fatto mancando al tavolo 2 partiti su sei era impossibile andare avanti. Così vertice rinviato a giovedì prossimo 20 febbraio anche se già si paventa l’assenza di qualcun’altro in quella data e dunque tutto potrebbe slittare al lunedì successivo, 24 febbraio.

L’accordo a metà e le difficoltà

Un primo pezzo di accordo in realtà c’è e risale a lunedì scorso febbraio, integrato da qualche incontro bilaterale. Prevede un candidato presidente di Libero Consorzio per ciascuno dei sei partiti della coalizione. In particolare Agrigento dovrebbe andare alla Dc, Caltanissetta a Noi Moderati, Enna al MpA, Trapani alla Lega mentre Fratelli d’Italia e Forza Italia dovrebbero dividersi Siracusa e Ragusa. Ieri sera doveva cominciare a parlarsi di nomi. Un passo avanti non proprio semplice, tutt’altro.

Su cosa non c’è accordo

Il passaggio su cui l’accordo non esiste, invece, è un altro e riguarda le liste. Noi Moderati ha chiesto ufficialmente che si proceda con liste uniche e su questo sembravano essere tutti d’accordo ma soltanto per quel che riguarda i sei Liberi Consorzi. Fratelli d’Italia e Forza Italia, invece, non ci stanno alla lista unica nelle tre città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina dove il Presidente non si deve eleggere perché coincide col sindaco del capoluogo ma il Consiglio provinciale sì.

E’ su questo distinguo che, come si dice in gergo, si sono rotti i telefoni. E’ stata la Lega a mettere in chiaro che si andrà a liste unitarie solo se queste riguarderanno tutte e nove le ex province altrimenti ciascuno con la propria lista ovunque. E proprio la Lega era uno dei due partiti assenti al tavolo di ieri sera causa febbre e voto al parlamento nazionale.